Martedì scorso si sono tenute le elezioni per i governatori di Kentucky e Mississippi e le elezioni per il rinnovo dei parlamenti locali in Mississippi, New Jersey e Virginia. Inoltre, ci sono importanti aggiornamenti riguardo le primarie democratiche per la presidenza.
In Mississippi, i repubblicani mantengono la mansione di governatore grazie al successo di Tate Reeves (52,2%) sul democratico Jim Hood (46,6%) con un margine di vittoria pari a 5,6 punti percentuali, valore in linea con quanto previsto dai sondaggi della vigilia. I democratici sono riusciti invece a strappare la posizione di governatore in Kentucky, con Andy Beshear (49,2%) che ha avuto la meglio sull’uscente Matt Bevin (48,8%), considerato un potenziale astro nascente nel GOP. Trattasi di un margine molto ristretto (5086 voti), ma è comunque una vittoria significativa per il partito dell’asinello, in uno stato del Midwest tradizionalmente conservatore.
Per quanto riguarda le camere locali, i repubblicani hanno conservato il controllo in Mississippi, i democratici in New Jersey, mentre in Virginia i democratici sono riusciti a conquistare il controllo di entrambe le camere per la prima volta dopo ben 20 anni: nella House of Delegates si è passati da una situazione di 51-49 a favore del GOP a una maggioranza democratica per 55 seggi a 45, mentre al Senato si sono invertiti i rapporti di forza (da 21-19 per i repubblicani a 21-19 per i democratici).
In Louisiana, il 16 novembre si terrà il secondo turno tra il governatore uscente democratico John Bel Edwards e il repubblicano Eddie Rispone. In questo stato, il sistema elettorale prevede un primo turno in cui possono esserci più candidati per lo stesso partito, con un eventuale secondo turno a cui accedono i due candidati più votati nel caso in cui nessuno riesca a superare il 50% + 1 dei voti validamente espressi. Nel primo turno tenutosi ad ottobre, Edwards ha ottenuto il 46,6%, mentre Rispone si è fermato al 27,4%, ma se andiamo a sommare i voti ottenuti dai candidati per partito di appartenenza, i democratici ottengono il 47,4%, mentre i repubblicani arrivano al 51,8% (il restante 0,8% è ascrivibile ad un candidato indipendente). Nonostante ciò, i sondaggi svolti dopo il primo turno sono positivi per Edwards: due sondaggi gli assegnano un vantaggio di 3 punti percentuali (50% a 47%), mentre un altro mostra una situazione di parità tra i due (47% a testa).
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