Pochi mesi fa sono stati resi noti i risultati ufficiali del censimento che gli Stati Uniti hanno condotto nel corso del 2020. Il censimento, che secondo la Costituzione degli USA deve tenersi ogni dieci anni, ha lo scopo di individuare con precisione la popolazione dei 50 stati al fine di ridistribuire periodicamente i fondi federali e il peso elettorale degli stati.
A seguito del censimento, infatti, vengono avviati due processi. Il primo, detto reapportionment, assegna ai 50 stati il numero di seggi che avranno alla Camera dei Rappresentanti nelle elezioni dei successivi 10 anni (nel nostro caso, dal 2022 al 2030). Ricordiamo che il numero di senatori per ogni stato è fisso e pari a 2, mentre il numero di Grandi elettori (Electoral votes) è la somma dei seggi alla Camera e di quelli al Senato. Di fatto, quindi, il reapportionment determina anche il numero di Grandi elettori che partecipano al Collegio Elettorale (Electoral College) in cui viene eletto il Presidente degli USA.
Il secondo processo, il cosiddetto redistricting, è delegato ai singoli stati e consiste nel ridisegnare i collegi uninominali (Congressional districts) per la Camera dei Rappresentanti. Ricordiamo infatti che, come in altri Paesi di tradizione anglosassone, la Camera è eletta con collegi uninominali a turno unico (First Pass The Post).
Entrambi questi processi, quindi, sono estremamente importanti per gli equilibri politici negli USA, e godono di ampio risalto mediatico arrivando ad essere sempre teatro di scontro politico e giudiziario. Di questo ci occuperemo nella seconda parte di questo articolo, mentre nella prima presenteremo una panoramica dei risultati del censimento.
Risultati del censimento
Cominciamo con il dire che, al 1 aprile 2020, gli Stati Uniti d’America avevano 331,5 milioni abitanti (circa 5 volte e mezzo l’Italia) in aumento di 22,7 milioni rispetto al 2010. Si tratta di una crescita del 7,4%. Paragonati al contesto italiano, questi dati potrebbero sembrare estremamente positivi, ma per gli standard americani sono piuttosto contenuti.
Infatti, l’incremento assoluto è solamente il sesto più alto della storia, mentre l’incremento percentuale è il secondo più basso di sempre. Ricordiamo, però, che la percentuale è un rapporto aritmetico in cui la popolazione precedente è al denominatore, per cui al crescere della popolazione, le variazioni percentuali tendono ad essere più contenute.
Composizione etnica
Per quel che riguarda la composizione etnica, osserviamo nella Fig. 1 che i bianchi rappresentano la maggioranza assoluta della popolazione con il 58%, seguiti dagli ispanici al 19% e dagli afroamericani al 12%. Nella stessa figura vediamo che la quota di cittadini bianchi è scesa di circa 6 punti percentuali a favore soprattutto di ispanici (+2%), asiatici (+1%) e di coloro che dichiarano due o più etnie (+2%). Resta invece sostanzialmente stabile la quota degli afroamericani.
Figura 1
In termini assoluti (Fig. 2), la popolazione bianca si è ridotta di oltre 5 milioni, mentre tutti gli altri segmenti etnici sono aumentati. In particolare si registrano quasi 12 milioni di ispanici in più.
Figura 2
Distribuzione geografica
Osservando gli stati (Tab. 1), quasi tutti hanno visto crescere i propri abitanti. Le uniche eccezioni sono il West Virginia, che subisce un calo del 3%, l’Illinois e il Mississippi che sono in negativo di pochissimo. Gli stati che sono cresciuti di più sono Utah, Idaho e Texas. Quest’ultimo è anche lo stato che registra il miglior incremento assoluto pari a 4 milioni di abitanti. Geograficamente, osserviamo nella Fig. 3 che la maggior parte della crescita si è concentrata negli stati del Sudest e dell’Ovest. Molto più contenuta la crescita nel Midwest e nel Nordest.
Tabella 1
Figura 3
Aggiungendo un livello di dettaglio (Fig. 4), e osservando la variazione di popolazione per ogni contea vediamo che la crescita non è stata per niente omogenea e, a fianco ad aree di vero e proprio boom demografico, convivono zone che hanno visto diminuire la propria popolazione anche di un terzo. Come si vede nella Fig. 5, più di metà delle contee, infatti, ha perso popolazione. La crescita si è quindi concentrata solo in una parte del territorio americano.
Figura 4
Figura 5
Utilizzando la suddivisione elaborata dal National Center for Health Statistics che classifica le contee sull’asse urbano-rurale, osserviamo nella Fig. 6 che la crescita ha coinvolto soprattutto contee corrispondenti alle grandi aree metropolitane e i loro sobborghi. In queste contee infatti la crescita media supera il 9%. I centri urbani medi e piccoli hanno anch’essi incrementato la propria popolazione, seppur con variazioni più contenute (5% e 3% rispettivamente). Le contee con piccole cittadine sono rimaste mediamente stabili mentre le contee puramente rurali, che sono oltre un terzo delle contee totali, hanno perso mediamente quasi il 4% dei loro abitanti.
Figura 6: la classificazione è ordinata in modo decrescente con il tasso di urbanizzazione (1 è più urbano, 6 è più rurale)
Come si evince dalla stessa figura, in cui ogni punto è una contea, i dati hanno una elevata variabilità ma è evidente che, al crescere del tasso di urbanizzazione, si riduce il numero di contee in calo demografico a vantaggio di quelle che sono cresciute negli ultimi 10 anni.
Ricordiamo inoltre che è normale che enti con poca popolazione subiscano variazioni importanti dato che il denominatore nel rapporto è più piccolo e quindi il rapporto stesso è più instabile. In altre parole, per fare crescere del 10% la popolazione di un paesello di 1000 abitanti servono 100 individui, decisamente realistica come variazione, mentre per una metropoli di 10 milioni di abitanti, serve 1 milione di individui, molto più difficile da ottenere.
Nella prossima pagina cercheremo di capire se ci sia un legame tra la variazione demografica dell’ultimo decennio e quella elettorale.
Ti sta piacendo questo articolo? Contribuisci alla sopravvivenza di Bidimedia, donando anche solo pochi euro. Grazie!
Sostieni Sondaggi Bidimedia!
Puoi farlo nei modi che ti descriviamo in seguito… E, se puoi, disattiva il tuo ad-blocker, grazie!
Modalità preferita: donazione tramite bonifico tramite al conto dell’Associazione Bidimedia
Conto di BIDIMEDIA
IBAN IT65F0623012782000036505055
Fai una donazione tramite PayPal
Sondaggi BiDiMedia è un sito nato nel 2010. Se vi piace e siete contenti del nostro servizio gratuito potete farci una piccola donazione. Anche di pochi euro. Grazie a chi ci permetterà di crescere sempre di più cliccando sul banner “Dona con PayPal”!
Offrici un caffé con
Ko-fi
Ci leggi da tanto tempo? Ci hai appena scoperti? In entrambi i casi, se ti piace il nostro lavoro, puoi contribuire alla nostra sopravvivenza donandoci anche solo un piccolo caffè. Grazie!
Tramite Ko-fi puoi fare una micro-donazione ed essere sicuro che essa finanzierà interamente Sondaggi Bidimedia, senza percentuali di intermediazione.
Fai i tuoi acquisti cliccando sui banner
In qualità di Affiliato Amazon, Sondaggi Bidimedia riceve un guadagno dagli acquisti idonei.
In qualità di Affiliato Amazon, Sondaggi Bidimedia riceve un guadagno dagli acquisti idonei.