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Sondaggi d’America – Midterm 2022: la situazione per la Camera e il Redistricting

In questo articolo daremo uno sguardo alla situazione per la Camera dei Rappresentanti in vista delle elezioni di Midterm del 2022. In particolare ci focalizzeremo su un processo in corso e di estrema importanza, il redistricting. Come spiegato in un post precedente, nel corso del 2020 gli Stati Uniti hanno svolto il periodico censimento della popolazione in base al quale sono stati rivisti i seggi che spettano ad ogni stato per la Camera dei Rappresentanti (reapportionment).

Una volta avvenuto il reapportionment, agli stati è delegato il redistricting, ovvero il ridisegno dei collegi uninominali per l’elezione dei Rappresentanti a Washington. Nel caso lo stato abbia guadagnato o perso seggi, i collegi devono chiaramente essere adeguati al nuovo numero, ma anche se i seggi non sono cambiati, i collegi vengono comunque rivisti per rispecchiare le variazioni demografiche occorse nello stato nell’ultimo decennio. Infine nulla vieta di stravolgere completamente la mappa esistente anche se si tende a dare il più possibile una continuità temporale ai collegi.

Se il reapportionment è un’operazione strettamente matematica e si può solo prendere atto dei risultati, il redistricting ha ampi spazi di intervento da parte della politica locale. In generale esistono due tipi di processo per l’approvazione delle nuove mappe:

  1. Il processo è puramente politico, coinvolge le camere statali (quasi tutti gli stati hanno una camera bassa e un senato) e necessita dell’approvazione del governatore. Ne consegue che se entrambe le camere e il governatore sono dello stesso partito, questo può gestire il redistricting a suo piacimento.
  2. Il processo è delegato ad una commissione indipendente di legislatori e cittadini che, solitamente, non favorisce nessuno dei due partiti.

Tra questi due estremi ci sono varie sfumature che tralasciamo per brevità ma potete trovare in questo documento (che verrà aggiornato quotidianamente). La conclusione è che possiamo distinguere gli stati in cui il processo è controllato dei Democratici, dai Repubblicani, è indipendente dalla politica oppure ha un controllo misto, ovvero le istituzioni locali sono di partiti opposti. Nella Tab. 1 abbiamo elencato gli stati interessati dal redistricting, il numero di collegi spettanti, chi controlla il processo e una nostra valutazione del potenziale che il partito controllore ha di piegare a suo favore il processo. Questa valutazione è basata sulla mappa attuale e sulla distribuzione del voto nello stato.

Tabella 1

Figura 1

Parlando di redistricting, non possiamo esimerci dal parlare del gerrymandering, ovvero la pratica di disegnare i collegi uninominali in modo molto creativo per favorire una parte politica o etnica. Il termine venne coniato all’inizio del 1800 da un giornale di Boston per criticare la nuova mappa approvata dal governatore Elbridge Gerry che conteneva un collegio disegnato in modo molto contorto e che sembrava una salamandra (Fig1).

Il gerrymandering politico non è espressamente vietato dalla legge, infatti esistono pochissime regole per il disegno dei collegi e hanno più che altro a che fare con i diritti delle minoranze etniche, ovvero contro il gerrymandering etnico. Se per esempio una pozione di uno stato è popolato in maggioranza da una minoranza etnica (afroamericani o latini) e sarebbe sufficiente a costituire un collegio, non è possibile spacchettare questo territorio tra più collegi che alla fine avranno una maggioranza bianca. Questo per evitare di indebolire una minoranza etnica che, divisa su molti collegi, potrebbe essere facilmente ignorata. Questi collegi vengono detti majority-minority e sono spesso presenti nel sud degli Stati Uniti dove ci sono ampi territori in cui gli afroamericani sono maggioranza.

Per essere più precisi, una mappa che viola queste regole potrebbe essere approvata da uno stato ma rischierebbe di essere impugnata in un tribunale e, alla fine, rigettata. Infatti, il ruolo dei tribunali nel processo di redistricting è abbastanza importante e negli ultimi anni, diverse mappe sono state considerate illegali dai tribunali che ne hanno richiesto il ridisegno. Si tratta comunque di processi lenti che possono concludersi a distanza di anni e nel frattempo la nuova mappa resta comunque in vigore. Ad esempio, la mappa adottata nel 2010 dalla North Carolina è stata successivamente dichiarata illegale nel 2016, ridisegnata nel 2017 e nuovamente dichiarata illegale nel 2019 e ridisegnata nel 2020.

Proprio al fine di evitare il gerrymandering, sempre più stati si stanno affidando a commissioni indipendenti. Negli stati dove il controllo è in mano ad un singolo partito, l’influenza della politica è spesso evidente anche senza arrivare a collegi assurdi. Restano ancora però alcuni esempi di gerrymandering molto spinto attuato sia dai Repubblicani che dai Democratici.

Nella prossima pagina daremo uno sguardo alla situazione attuale e approfondiremo il redistricting degli stati più interessanti.

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