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IL GIRAMONDO- Elezioni legislative in Svizzera. Nella democrazia più noiosa del mondo forse qualcosa si muove.

 

Flag of Switzerland

Un detto attribuito allo scrittore argentino Jorge Luis Borges afferma che “la vera democrazia è dove nessuno sa come si chiama il presidente”. Avendo Borges vissuto 5 anni in Svizzera, probabilmente aveva proprio questo paese in mente, dato  che in Svizzera, la “democrazia più noiosa del mondo”, un vero e proprio Presidente non esiste proprio, né tantomeno un Primo Ministro nel senso comune del termine.

I cittadini svizzeri  si recano alle urne il 20 ottobre prossimo per eleggere I 200 deputati e i 46 senatori che compongono l’Assemblea Federale svizzera.  Le recenti manifestazioni e gli scioperi per il clima, per la parità di genere e la discussione sulla riforma del sistema sanitario, sono stati i temi principali del dibattito politico recente, rispetto al tema dei migranti e dei richiedenti asilo che ha spesso infuocato in passato le campagne elettorali.  La campagna elettorale è stata molto sottotono, con i partiti principali che puntano a mantenere le posizioni di 4 anni fa. Tuttavia qualcosa si muove: i due partiti verdi hanno fatto una campagna elettorale aggressiva, puntando ad aumentare consensi e seggi; una loro significativa affermazione elettorale potrebbe mettere in crisi l’attuale “formula magica” su cui si basa il governo del paese.

 

IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE

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La Svizzera è una repubblica federale democratica semi-diretta . Il potere legislativo federale è esercitato nelle due camere dell’Assemblea Federale, cioè il Consiglio Nazionale e il Consiglio degli Stati . Il Consiglio federale detiene il potere esecutivo ed è composto da sette consiglieri federali che condividono il potere eletti dall’Assemblea federale. Il ramo giudiziario è diretto dalla Corte suprema federale svizzera , i cui giudici sono eletti dall’Assemblea federale.

La Svizzera ha una tradizione di democrazia diretta . Per qualsiasi cambiamento nella costituzione, un referendum è obbligatorio ( referendum obbligatorio ); per qualsiasi modifica di una legge , può essere richiesto un referendum ( referendum facoltativo ). Inoltre, il popolo può presentare un’iniziativa popolare costituzionale per introdurre emendamenti alla costituzione federale . Il popolo assume anche un ruolo simile alla corte costituzionale, che non esiste, e quindi agisce come custode dello stato di diritto.

Il Consiglio Nazionale è composto da 200 deputati, eletti ogni quattro anni, proporzionalmente alla popolazione dei vari cantoni (circa 1 seggio ogni 35000 abitanti). Ogni cantone o semi-cantone costituisce una circoscrizione ed elegge almeno 1 rappresentante, anche se la sua popolazione è inferiore ai 35 000 abitanti.  La ripartizione dei seggi è proporzionale pura a livello di singola circoscrizione (nessun recupero dei resti a livello nazionale). Questo significa che esiste una soglia di sbarramento di fatto che varia da un cantone all’altro a seconda del numero dei deputati da eleggere. L’elettore può segnalare la sua preferenza per un numero massimo di candidati corrispondente al numero di seggi da attribuire nel cantone di residenza. È inoltre possibile sostituire un candidato della lista preferita con un candidato di un altro partito o menzionare la preferenza più di una volta.

il Consiglio degli Stati, composto da 46 deputati, due per ogni cantone (ad eccezione di Basilea Città, Basilea Campagna, Appenzello Interno, Appenzello Esterno, Nidvaldo e Obvaldo che dispongono di un solo seggio). Il Consiglio degli Stati viene eletto secondo il diritto cantonale. Quarantacinque dei suoi quarantasei membri vengono eletti contemporaneamente a quelli del Consiglio nazionale, mentre nell’Appenzello Interno la Landsgemeinde elegge il suo rappresentante nel mese di aprile che precede l’elezione del Consiglio nazionale. Nei Cantoni del Giura e di Neuchâtel si applica il sistema proporzionale (applicato a due soli seggi), mentre negli altri Cantoni vige un sistema maggioritario, dove vengono eletti semplicemente i due candidati (o il singolo candidato nel caso dei semi-cantoni) con il maggior numero dei voti.

Le due camere, Consiglio nazionale e Consiglio degli stati, sono politicamente equivalenti, nel senso che una delibera è valida solo se è approvata nella stessa versione dai due rami del parlamento. Tutti gli affari vengono trattati consecutivamente dalle due camere. I presidenti delle camere si accordano sul ramo che affronterà per primo l’oggetto (“Camera prioritaria”).

Se il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati non trovano l’accordo su un testo comune nel corso della prima trattazione, si avvia una procedura di appianamento delle divergenze, in cui l’oggetto viene palleggiato avanti e indietro da una camera all’altra. Se dopo tre passaggi non si raggiunge il consenso, entra in campo la cosiddetta “conferenza di conciliazione”.

Ogni anno la camera bassa elegge un nuovo Presidente del Consiglio Nazionale, che presiede anche le sedute dell’Assemblea Federale ed è quindi considerato il “primo cittadino” svizzero.

Il Consiglio Federale  è l’organo esecutivo del governo della Confederazione Svizzera e come tale rappresenta la più alta autorità del paese. Il Consiglio federale rappresenta, attualmente, l’unico esempio al mondo di “governo direttoriale”. È composto da sette membri, detti consiglieri federali, eletti ogni quattro anni dall’Assemblea federale.

Un consigliere federale non può essere destituito durante la legislatura, non essendo il voto di fiducia contemplato dalla costituzione svizzera. Anche una non-rielezione è un fatto molto raro che è successo solo dieci volte dal 1848. Salvo eccezioni, un consigliere federale è “de facto” non destituibile e può decidere la data del proprio ritiro a proprio piacimento. Per questa ragione i consiglieri federali svizzeri hanno una posizione più forte ed influente dei ministri di altri paesi. Da questo fatto emerge la lunga durata dei mandati dei consiglieri federali (in media circa 10 anni).

L’assemblea federale, composta da Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati, elegge tra i sette consiglieri federali il Presidente della Confederazione e il Vicepresidente del Consiglio Federale per il periodo di un anno. È tradizione che questa carica venga fatta ruotare fra tutti membri del consiglio federale. Di solito un nuovo membro viene eletto dapprima vice presidente e l’anno seguente presidente dopo essere stato sotto la presidenza di tutti i colleghi eletti prima di lui. Il presidente della Confederazione non ha nessun maggior potere (primus inter pares) in quanto si tratta di una carica puramente rappresentativa.

Oltre ai sette consiglieri federali, fa parte del governo anche il Cancelliere Federale, il quale  tuttavia non è membro formale del governo. Il cancelliere è presente alle riunioni del Consiglio federale (anche se non ha diritto al voto), e prepara i rapporti per l’Assemblea federale. La cancelleria è anche responsabile per la pubblicazione di tutte le leggi federali. Anche se il cancelliere ha solo un ruolo tecnico, la sua nomina costituisce un importante appuntamento politico deliberato con il voto dell’Assemblea federale.

Per l’anno 2019 Ueli Maurer (UDC, ZUrigo) è il Presidente della Confederazione, e Simonetta Sommaruga (PS, Berna) vicepresidente, mentre Marina Carobbio Guscetti (PS, Ticino) è il Presidente del Consiglio Nazionale.

Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, la Svizzera è una cosiddetta “Democrazia completa”, al livello di paesi tipo Australia, Finlandia, Canada e Irlanda. 

 

 

 

Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.

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