Nelle elezioni di del 30 novembre si presentano 11 liste che dovranno riuscire a superare la soglia del 5% nazionale oppure ottenere un seggio in una delle sei circoscrizioni regionali per poter entrare in parlamento.
Alleanza Socialdemocratica (S)
L Alleanza Socialdemocratica è un partito di centrosinistra, a matrice socialdemocratica, membro dell’Internazionale Socialista e del Partito Socialista Europeo. Il partito ha attualmente 6 seggi in parlamento ed è all’opposizione del governo uscente.
Alleanza Socialdemocratica nacque nel 1999 dall’unione di quattro partiti di sinistra: Il Partito Socialdemocratico, l’Alleanza delle donne, l’Alleanza popolare e il Movimento nazionale. Alla sua prima prova elettorale ottenne il 26,8 % dei voti, diventando il secondo partito del paese dopo il Partito dell’Indipendenza e rimanendo intorno al 30% dei voti nelle elezioni successive. In seguito alla crisi finanziaria mondiale del 2008 che aveva colpito in modo particolare l’Islanda, nel 2009 l’Alleanza è andata per la prima volta al governo assieme al partito della Sinistra Rosso-Verde. La leader socialdemocratica, Jóhanna Sigurðardóttir, divento’ nel 2009 la prima donna apertamente gay al mondo a diventare Primo Ministro. Nelle elezioni del 2013 il partito ebbe un crollo dei consensi ed è quindi poi tornato all’opposizione. Alle elezioni del 2017 ottenne il 12,1% dei voti e 7 seggi, scendendo poi al 9,9% e 6 seggi nelle elezioni del 2021.
L’ideologia di Alleanza Socialdemocratica è quella socialdemocrazia classica che ha gettato le basi per le società di welfare dei paesi nordici e dell’Europa settentrionale, contrarie a politiche neoliberiste indifferenti e pianificatrici. Il partito è inoltre europeista e fermamente favorevole all’ istituzione di una banca di credito centrale. Il sostegno del partito è maggiore nell’area della capitale, soprattutto in alcuni quartieri periferici, dove il partito ha storicamente avuto una presenza più forte.
Rinascita (C)
Rinascita (Viðreisn), conosciuto anche come Partito Riformista, è un partito di stampo liberale e europeista fondato nel 2016, membro dell’ALDE, attualmente presente con 5 seggi nel parlamento islandese, all’opposizione dell’attuale governo.
Il partito nacque da una scissione di una corrente moderata ed europeista del Partito dell’Indipendenza. Nelle elezioni del 2016 il partito ha superato il 10% dei voti, per poi scendere al 6,7% in quelle dell’anno successivo e risalire all’ 8,3% dei voti nelle elezioni del 2021
Il partito ha come primo obbiettivo l’ingresso dell’Islanda nell’Unione europea. Rinascita tende a favorire un misto di socialdemocrazia e privatizzazione, con un’enfasi su quest’ultima, e crede nel “capitalismo etico”. Il partito è a favore alla riforma delle sovvenzioni agricole, alla protezione delle accise sui prodotti esteri e la creazione di un sistema misto di disposizioni sanitarie, pubbliche e private, in cui i pazienti debbono contribuire con un co-pagamento al costo della loro salute. Rinascita sostiene anche l’ancoraggio della corona a un’altra valuta, come l’ euro , attraverso un “currency board”, per abbassare i tassi di interesse. Il loro sostegno è più forte nell’area metropolitana di Reykjavík.
Partito di Centro (M)
Il Partito del Centro è un partito conservatore populista euroscettico, attualmente presente con 2 seggi nel parlamento islandese. Il partito è nato nel 2017 da una scissione del Partito Progressista. Il suo leader è Sigmundur Davíð Gunnlaugsson, Primo Ministro del paese dal 2013 al 2016, costretto a dimettersi a causa dello scandalo dei Panama Papers, dove furono scoperti i suoi conti segreti all’estero. Gunnlaugsson successivamente ha lasciato il Partito Progressista, per poi formare il Partito di Centro poche settimane prima delle elezioni del 2017, Il partito ha ottenuto in quelle elezioni il 10.9% dei voti e 7 seggi, nelle elezioni del 2021 il partito è sceso al 5,5% dei voti e 3 seggi, poi scesi a due dato che un deputato è passato al Partito dell’Indipendenza.
Nonostante si proclami liberale e centrista , il partito è generalmente conservatore e populista. Il partito propone di riformare il settore bancario, sostiene l’eliminazione dell’indicizzazione sui debiti e si oppone all’adesione dell’Islanda all’Unione Europea.
Il partito si è opposto all’estensione del limite dell’aborto dalla 16a settimana di gravidanza alla 22a settimana e si è anche opposto alla legislazione che consentisse agli individui di modificare legalmente il proprio genere. Uno dei membri del partito ha chiesto di insegnare nelle scuole pubbliche opinioni negazioniste del cambiamento climatico. Per quanto riguarda l’immigrazione, sono sospettosi nei confronti degli immigrati, in particolare dei richiedenti asilo, anche se dicono che sostengono “gli stranieri che si integrano nella società islandese”.
Partito dell’Indipendenza (D)
Il Partito dell’Indipendenza è un partito di centrodestra liberalconservatore euroscettico. Fondato nel 1929 è stato per ben buona parte della sua storia il più grande partito del paese. Attualmente è presente in parlamento con 17 seggi e fa parte del governo uscente. È membro dell’Unione Internazionale Democratica e dal 2021 è membro associato del Partito Popolare Europeo.
Il Partito dell’Indipendenza fu costituito nel 1929 attraverso la fusione del partito conservatore e del partito liberale. Da allora è risultato il partito più grande del paese in tutte le elezioni eccetto quella del 2009, seguite ad una grave crisi economica, quando è arrivato secondo dietro l’Alleanza Socialdemocratica. Tuttavia il partito non ma hai ottenuto abbastanza voti per governare da solo e ha sempre fatto parte di governi di coalizione, la maggior parte dei quali assieme al Partito Progressista. Ogni leader del partito ha ricoperto ad un certo punto anche la carica di Primo Ministro. Alle elezioni del 2021 il partito è sceso al suo minimo storico, con il 24,4% dei voti e 16 seggi. Dopo le elezioni ha confermato la sua partecipazione alla coalizione tripartitica del Partito dell’Indipendenza, del Partito Progressista e del Movimento di Sinistra-Verde, guidata dal Primo Ministro Katrín Jakobsdóttir del Movimento di Sinistra-Verde. Nell’aprile 2024, Bjarni Benediktsson, leader del Partito dell’Indipendenza ha sostituito Katrín Jakobsdóttir alla guida del governo.
Il Partito dell’Indipendenza ha al suo interno tutte le maggiori correnti di pensiero del centro-destra in Islanda. Economicamente liberista e contrario all’intervento statale in economia, il partito è sostenuto soprattutto dai pescatori e dagli alti strati sociali della popolazione, soprattutto a Reykjavík. Sostiene l’adesione islandese alla NATO, ma si oppone all’idea di aderire all’Unione europea. Il partito è stato coinvolto praticamente in tutti gli scandali politici degli ultimi anni. Il partito è liberale per quanto riguarda le questioni sociali ed è stato storicamente meno conservatore rispetto agli altri partiti di centro-destra in Scandinavia.
Ideologicamente il partito potrebbe essere descritto come centro-sinistra sui problemi dei disabili e della povertà, ma di destra per quello che riguarda l’immigrazione e le relazione con la UE. Il partito intende stabilire un reddito minimo di cittadinanza e più fondi pubblici per aiutare i poveri e i disabili, oltre ad un aumento delle pensioni minime e ad un miglioramento del sistema sanitario. Per quanto riguarda l’ambiente, il Partito del Popolo richiede che l’Islanda partecipi attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico attraverso la cooperazione internazionale, il ripristino delle zone umide , l’elettrificazione del parco automobilistico, l’uso di energia ecologica per le navi, la produzione di energia rinnovabile e l’aumento della silvicoltura.
Partito Progressista (B)
Il Partito Progressista è un partito liberalconservatore euroscettico, legato agli ambienti agrari del paese, membro dell’Internazionale Liberale. Il Partito Progressista ha 13 seggi nel parlamento uscente e fa parte dell’attuale coalizione di governo.
Il Partito Progressista è il più antico partito presente nel parlamento islandese, essendo stato fondato nel 1916 per rappresentare la classe agricola islandese. Il Partito Progressista è stato spesso in passato al governo insieme al Partito dell’Indipendenza. Nel 2017 il partito ha subito una scissione da parte del suo ex leader, l’ex primo ministro Sigmundur Davíð Gunnlaugsson, coinvolto nello scandalo dei “Panama papers”, che ha fondato una nuova formazione, il “Partito di Centro”. Alle elezioni del 2021 il partito ha ottenuto il 17.3% dei voti, diventando il secondo partito del paese dopo il Partito dell’Indipendenza.
Storicamente conosciuto come “il partito dei contadini”, il Partito Progressista si è tradizionalmente concentrata su questioni agrarie e rurali. Il suo sostegno primario deriva ancora dalle aree rurali dell’Islanda, essendo il partito ancora legato alla sua origine come partito agrario, anche se ufficialmente si dichiara un partito liberale interclassista. Il partito tende a sostenere una combinazione di soluzioni pubbliche e private, con un’enfasi sul privato, ed è anche scettico verso l’UE. Dopo il crollo finanziario del 2008, il partito ha avuto una svolta populista sotto la guida di Sigmundur Davíð Gunnlaugsson che è terminata solo con l’uscita dell’ex primo ministro dal partito.
Partito Socialista Islandese (J)
Il Partito socialista islandese è un partito di sinistra socialista, fondato il 1 maggio (festa dei lavoratori) del 2017, senza nessuna rappresentanza parlamentare.
Il fondatore del partito è l’editore e autore Gunnar Smári Egilsson , secondo cui il partito deve essere un difensore dei salariati e di tutti coloro che sono poveri, invisibili e senza potere. Il partito ha partecipato alle elezioni politiche del 2021 ottenendo il 4,1% dei voti, insufficienti per ottenere un deputato parlamentare.
I punti principali della piattaforma del partito prevedono “Condizioni di vita umane” in materia di salari , la costruzione di 4’000 abitazioni all’anno per i prossimi 3 anni, la regolamentazione del mercato immobiliare, sussidi di disoccupazione , pensioni e prestiti agli studenti, orari di lavoro ridotti, un sistema sanitario pubblico gratuito senza costi aggiuntivi, supporto agli immigrati per integrarsi nella società islandese e una riforma del sistema fiscale con tasse più alte per i ricchi e tasse più basse per i salariati. Il sostegno del partito è concentrato nell’area metropolitana di Reykjavík.
Partito Pirata (P)
Il Partito Pirata Islandese è un partito libertario, favorevole alla democrazia diretta, fondato nel 2012 da Birgitta Jónsdóttir e da numerosi attivisti di Internet. Il partito ha 6 seggi nel parlamento uscente ed è all’opposizione dell’attuale governo. Alle prime elezioni a cui prese parte nel 2013, il partito ottenne il 5,1% dei voti e 3 seggi. Alle successive elezioni del 2016 il partito ebbe un clamoroso successo, ottenendo il 14,5% dei voti e 10 seggi, a seguito dello scandalo dei *Panama Papers” che aveva coinvolto il governo dell’epoca. Nelle elezioni dell’anno successivo, dopo che si erano arenate le trattative per portare il partito al governo i consensi scesero al 9,2% dei voti. Alle elezioni del 2021 il partito ha ottenuto l’8,6% dei voti e mantenuto i suoi 6 seggi.
Il partito pone una forte enfasi sulla trasparenza, la democrazia diretta e le libertà personali e si batte per la libertà della circolazione delle informazioni su internet e per l’abrogazione dei diritti d’autore. Nel 2015 il partito è riuscito con successo a far abolire la legge contro la blasfemia. Il Partito Pirata include persone di mentalità libertaria che evitano di definirsi di sinistra o di destra. In quanto partito di opposizione, il Partito Pirata ha chiesto maggiore trasparenza e diminuzione della corruzione all’interno del governo. Il Partito Pirata non è stato direttamente coinvolto in nessun grande scandalo e sostiene fortemente la riforma costituzionale. Il partito è favorevole ad un referendum per l’eventuale ingresso dell’Islanda nella UE. Nel programma per queste elezioni il Partito Pirata ha dichiarato che intende istituire un reddito di base incondizionato per tutti i cittadini. Il partito ha inoltre dichiarato il suo sostegno alla riduzione del danno e alla depenalizzazione del consumo di droga, concentrandosi invece sulla creazione di sistemi di sostegno per le persone con problemi e sull’alloggio dei tossicodipendenti senza fissa dimora
Sinistra- Movimento Verde (V)
Sinistra-Movimento Verde è un partito di sinistra socialista ed ecologista, fondato nel 1999 membro dell’Alleanza della Sinistra Verde Nordica. Leader del partito è l’ex Prima Ministra islandese Katrín Jakobsdóttir.
Il partito fu creato da alcuni membri dell’Alleanza Popolare che non approvavano la fusione dei partiti politici di sinistra in Islanda che portarono alla costituzione dell’Alleanza Socialdemocratica. Il partito ottenne 6 seggi alle elezioni del 1999, scesi a 8 in quelle successive del 2003 e poi saliti a 14 nel 2007. Nel 2009, a seguito della grave crisi finanziaria che aveva fatto crollare il precedente governo di centrodestra, il partito entrò a far parte di un governo di sinistra assieme all’alleanza socialdemocratica. Nelle successive elezioni anticipate il partito ottenne il suo miglior risultato di sempre con il 21,6% dei voti e 14 seggi. Alle elezioni del 2010 il consenso del partito scese al 10,8%, poi risalito al 15,9% nel 2016. Dal 2010 al 2017 il partito rimase all’opposizione. Nelle elezioni anticipate del 2017 il partito ottenne 11 seggi su 63 e dopo una lunga trattativa formò un governo di “grande coalizione” con il Partito dell’Indipendenza e il Partito Progressista, guidato da Katrín Jakobsdóttir. Alle elezioni del 2021 il partito scese al 12,6% dei voti e 8 seggi, poi ridotti a 7 a seguito del passaggio di un suo deputato al partito dei Verdi.
Il Partito si concentra sui valori socialisti democratici, sul femminismo e sull’ambientalismo, oltre che sull’aumento della democrazia e del coinvolgimento diretto dei cittadini nell’amministrazione del paese. In politica estera il partito si oppone al coinvolgimento dell’Islanda nella NATO, respinge l’appartenenza all’Unione europea e sostiene la causa palestinese in Medio Oriente. Sostiene l’adattamento reciproco e l’integrazione degli immigrati nella società islandese. Il sostegno elettorale del partito è concentrato nell’area di Reykjavik e nel nord-est del paese.
Partito Democratico (L)
Il Partito Democratico – Associazione per l’Autodeterminazione è un partito di destra euroscettico ed economicamente liberista, di recente costituzione che si presenta per la prima volta alle elezioni. il partito è stato fondato dall’ex deputato del Partito dell’Indipendenza e candidato alle elezioni presidenziali del 2024 Arnar Þór Jónsson
Il programma del partito comprende una riduzione del potere del governo, tasse più basse, una rinegoziazione degli impegni climatici dell’Islanda, un allontanamento dai pacchetti energetici dell’Unione Europea e una rinegoziazione dell’accordo per lo Spazio Economico Europeo del quale l’Islanda fa parte.
Futuro Responsabile (Y)
Futuro Responsabile è un partito di destra libertaria, euroscettico e No-Vax senza rappresentanza parlamentare. Nelle elezioni del 2021 il partito ha ottenuto lo 0,1% dei voti.
Ideologicamente il partito è economicamente liberista, euroscettico, contrario alla vaccinazione e alle misure di contenimento contro il Covid, per l’eliminazione del canone televisivo e favorevole alla privatizzazione del settore sanitario e di quello scolastico.
Concludiamo nella prossima ed ultima pagina con i sondaggi elettorali.
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