In Islanda sono tre le case sondaggistiche che hanno fatto regolari sondaggi in vista di queste elezioni: Gallup , Procent e Maskina. Gli ultimissimi trend prevedono un vero e proprio crollo della coalizione tripartita al governo, che passerebbe complessivamente dal 54,4% dei voti del 2021 a meno del 24%. il Partito dell’Indipendenza perderebbe oltre 10 punti percentuali rispetto al 24,4% del 2021, perdendo la posizione di primo partito del paese e scendendo al minimo storico dalla sua fondazione. Anche il secondo partito di governo, il Partito Progressista, crollerebbe, perdendo quasi 12 punti percentuali finendo tra il 5% e il 6% dei voti, avvicinandosi quindi alla soglia di sbarramento del 5%. Infine la Sinistra-Movimento Verde confermerebbe la sua profonda crisi e scenderebbe quasi al 3% dei voti rispetto al 12,7% delle scorse elezioni, rischiando quindi anch’essa di uscire dal parlamento. Tra i partiti dell’opposizione, un ottimo risultato avrebbero l’Alleanza Socialdemocratica, data oltre il 20% dei voti con un guadagno tra i 10 e gli 11 punti rispetto alle scorse elezioni e che potrebbe quindi arrivare in testa nelle intenzioni di voti. A contenderle il primato ci sarebbero i liberali europeisti di Rinascita, che guadagnerebbe ben 12 punti percentuali attestandosi anch’essi oltre il 20%. Un ottimo risultato avrebbe anche il centrodestra populista del Partito di Centro, che salirebbe quasi al 13% dei voti rispetto al 5,5% di 4 anni fa. In netto rialzo sarebbe il Partito del Popolo, dato 2 o 3 punti sopra l’8,9% delle scorse elezioni. In netto ribasso invece il Partito Pirata che avrebbe un brusco calo rispetto all’8,6% delle scorse elezioni rischiando di scendere sotto la soglia di sbarramento del 5%. Potrebbe entrare in parlamento per il prima volta la sinistra radicale del nuovo Partito Socialista, che supererebbe per poco il 5% dei voti. Percentuali minime, ben sotto la soglia di sbarramento infine per due partiti di destra: Futuro Responsabile e il Partito Democratico.
Ci sono grandi problemi che l’Islanda deve affrontare in un anno che è stato segnato da forti tensioni. Ciò che uscirà dalle urne deciderà come la società affronterà il futuro del mercato immobiliare, del sistema di welfare, della produzione energetica e dell’immigrazione. Chiunque emerga vittorioso il 30 novembre dovrà agire rapidamente in un clima difficile per affrontare grandi problemi e trovare i partner giusti con cui lavorare. Tuttavia con 7 o 8 partiti presenti nel prossimo parlamento, le negoziazioni per la formazione del prossimo governo si preannunciano lunghe e complesse.
Quali possono essere le possibili maggioranze? Se i risultati fossero simili ai sondaggi, si potrebbe andare verso una maggioranza “europeista” centrata su quelli che sembrano essere i due principali partiti del prossimo parlamento islandese: l’Alleanza Socialdemocratiche e Rinascita. Tuttavia i due partiti assieme otterranno poco più del 40% quindi avranno bisogno di un terzo partito per formare il prossimo governo. Questo potrebbe essere il Partito Pirata (se riuscirà a superare la soglia di sbarramento) oppure il Partito del Popolo. Più difficile un accordo con il Partito Socialista, troppo spostato a sinistra sui temi economici rispetto a Rinascita, o il Partito Progressista, che dopo la netta sconfitta elettorale che preannunciano i sondaggi preferirà probabilmente rimanere all’opposizione.
L’alternativa ad una maggioranza “europeista” potrebbe essere una maggioranza di centro-destra centrata su Rinascita e il Partito di Centro che tuttavia sembra molto improbabile viste le differenze tra i questi due partiti per quanto riguarda economia, immigrazione e rapporti con l’Europa. Un’ulteriore ipotesi è quella che il Partito dell’Indipendenza, Il Partito Progressista e Rinascita, ottengano risultati migliori di quello che preannunciano i sondaggi. In tal caso avrebbero i numeri per formare una maggioranza di centrodestra moderata. Quello che sembra certo è che i liberali Europeisti di Rinascita faranno parte della prossima maggioranza, che sia di centrodestra o di centrosinistra e in ogni caso sarà quasi sicuramente una donna a guidare il prossimo governo islandese: la leader socialdemocratica Kristrún Frostadottir oppure la leader liberale Þorgerður Katrín Gunnarsdóttir.
Questo è tutto anche per oggi. I risultati saranno commentati come sempre dai nostri egregi collaboratori della Redazione BiDiMedia.
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