Esplosione demografica, povertà estrema, criminalità diffusa, urbanizzazione incontrollata, inquinamento, devastazioni ambientali, governi corrotti ed inefficienti, estremismo islamico, regimi militari, scontri interetnici, guerre civili. La Nigeria, il più popoloso paese dell’Africa, racchiude in sé tutti i problemi del continente.
Il prossimo 25 febbraio 95 milioni di nigeriani si recano alle urne per eleggere un presidente, un vicepresidente e membri del Senato e della Camera dei rappresentanti. La Nigeria è il paese più popoloso e per molti versi più influente dell’Africa. Quindi chiunque vinca le elezioni presidenziali in Nigeria conta non solo per i nigeriani ma per tutta l’Africa e oltre. Il presidente in carica Muhammahu Buhari del partito All Progressives Congress (APC, tendenzialmente di centrosinistra) non può ricandidarsi avendo già governato per due mandati. Così l’APC ha nominato Asiwaju Bola Ahmed Tinubu , l’ex governatore di Lagos, lo stato più popoloso del paese, come proprio candidato. Il principale partito di opposizione, il Partito Democratico Popolare (PDP, tendenzialmente di centrodestra) ha nominato l’ex vicepresidente Alhaji Atiku Abubakar,che ha perso contro Buhari nelle elezioni del 2019. Altri sedici partiti avranno candidati al ballottaggio. Un candidato che potrebbe superare sia Tinubu che Abubakar è Peter Obi , il candidato del partito laburista. Obi è un uomo d’affari ed ex governatore dello stato di Anambra che si presenta per il partito laburista, di ispirazione socialdemocratica. Obi è dato in testa in alcuni sondaggi ed è molto popolare soprattutto tra i giovani delle grandi città, grazie alla sua presenza sui social media. I suoi sostenitori si fanno chiamare “Obi-dients”. Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, ci sarà un ballottaggio tra i primi due arrivati, il che sarebbe la prima volta che gli elettori nigeriani votano per un ballottaggio presidenziale.
Le elezioni di febbraio si terranno in base alla nuova legge elettorale, che cerca di rendere il voto più trasparente e sicuro, limitando la pratica, fino ad oggi molto diffusa, della compravendita dei voti. Le questioni di maggiore preoccupazione per i nigeriani includono sicurezza, corruzione, lavoro e istruzione. Altri argomenti della campagna elettorale sono stati l’inflazione elevata, la facile disponibilità di armi e il fatto che circa la metà del paese che vive al di sotto della soglia di povertà. Gli ultimi anni hanno visto un aumento degli attacchi perpetrati da pastori banditi e gruppi terroristici come Boko Haram, oltre ad un aumento degli abusi da parte delle forze militari e di sicurezza dello stato. Il nord-est del paese rimane ancora in gran parte in mano ai gruppi terroristici islamici, mentre nel sud-est sono tornare a farsi preoccupanti le spinte indipendentiste. Tutto questo mette la Nigeria al centro di una “tempesta perfetta” estremamente preoccupante..
IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE
La Nigeria è una repubblica federale presidenziale, basato su una sistema parlamentare multipartitico, dove il Presidente è eletto direttamente dal popolo ed è sia Capo di Stato che di Governo. Il potere esecutivo è esercitato dal Governo, composto dal Presidente, dal Vicepresidente e dal Consiglio dei Ministri .Il potere legislativo spetta sia al governo che alle due camere del parlamento: la Camera dei Rappresentanti e il Senato, che insieme formano l’Assemblea Nazionale. La magistratura, alla cui testa vi è la Corte Suprema, è formalmente indipendente sia dal governo che dal parlamento.
Il presidente della Nigeria è direttamente dai cittadini elettori ogni quattro anni con un sistema a doppio turno. Per essere eletto al primo turno un candidato deve ottenere la maggioranza relativa dei voti espressi a livello nazionale e al tempo stesso deve raggiungere il 25% dei voti in almeno due terzi dei 36 stati federali (oltre al Territorio Federale della Capitale Abuja). Nel caso questo requisito non è raggiunto, si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati. I 360 membri della Camera dei Rappresentanti e i 109 membri del Senato sono eletti con sistema maggioritario uninominale a turno unico per una durata di quattro anni. La data delle elezioni parlamentari coincide per legge con quelle presidenziali.
Il Democracy Index dell’Economist Intelligence Unit classifica la Nigeria come una “regime ibrido” al livello di paesi come Turchia, Benin, Costa d’Avorio e Pakistan.
Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i risultati elettorali recenti, i principali partiti politici ed i candidati alla presidenza.
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