La Bulgaria si reca alle urne domenica 11 Luglio per rinnovare i 240 seggi del parlamento nazionale. Le elezioni si svolgono a seguito dello scioglimento anticipato del parlamento dopo che a seguito delle elezioni dello scorso 4 aprile non era stato possibile trovare una maggioranza di governo.
La Bulgaria negli ultimi due anni è stata scossa da una grave crisi politica. Dal 2009 il protagonista indiscusso della vita politica bulgara era stato il leader populista Boyko Borisov, a capo del partito di centrodestra “Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria” (GERB) che negli ultimi anni ha guidato tre volte il governo del paese. Dopo le elezioni del 2017 Borisov, nonostante si dichiari un leader moderato europeista (il GERB fa parte del PPE), aveva stretto un ‘alleanza di governo con l’estrema destra per rimanere al potere.
Lo scorso anno ha visto un crescente attrito tra le élite politiche ed economiche del paese, tra cui una accesa lotta politica tra Borisov e il presidente bulgaro Rumen Radev e una serie di fughe di notizie. e accuse riguardanti l’ elevata ricchezza personale di Borisov e il presunto uso di tattiche estorsive da parte del suo governo . Questi scandali sono culminati in proteste antigovernative durante l’estate del 2020, che chiedevano elezioni anticipate e le dimissioni di Borisov. Sebbene le proteste abbiano fallito nei loro obiettivi, hanno dato un impulso significativo ad alcuni dei principali partiti di opposizione “anti establishment”.
Il principale partito di opposizione, il Partito socialista bulgaro (BSP) soffre a causa dei contrasti tra la sua presidente Korneliya Ninova, socialmente conservatrice, e la parte più liberale del partito, che è stata recentemente emarginata, tanto che il programma elettorale del partito ha tra i suoi capisaldi la difesa della “famiglia tradizione bulgara”. L’altro partito tradizionale bulgaro, Il “Movimento per i diritti e le libertà” (DPS) mantiene il suo sostegno fondamentale tra la grande minoranza turca in Bulgaria. Il programma del partito è fondamentalmente liberale con una particolare attenzione a una transizione accelerata verso un’economia verde e un migliore utilizzo dei finanziamenti dell’UE. Il partito ha rimosso dalla sue liste il suo controverso leader Delyan Peevski, la cui elezione a capo dell’Agenzia per la sicurezza nazionale (NSA) nel 2013 aveva causato proteste antigovernative di massa . Ciò suggerisce che DPS è aperto a una coalizione di governo.
Al contrario, il nuova partito populista “Ci sono persone del genere” (ITN), nato a seguito delle proteste anti-governative continua a godere di un elevato sostegno popolare . Il partito è emerso a seguito di un tentativo fallito del personaggio televisivo Slavi Trifonov di cambiare il sistema elettorale e politico del paese attraverso un referendum. ITN ha offerto un tacito sostegno alle proteste estive tramite il canale televisivo privato di Trifonov, Sette-Ottavi TV, che ne ha fornito un’ampia copertura. Tuttavia, il programma del partito sembra offrire più continuità che cambiamento : al di là della sua ferma agenda per la riforma del sistema elettorale, le proposte politiche di ITN è economicamente prudente e legato agli interessi degli imprenditori. Alle elezioni dello scorso aprile ITN ha ottenuto un successo clamoroso, superando il BPS e diventando il secondo partito del paese dopo il GERB. Anche Bulgaria Democratica (DB), un’alleanza tra ecologisti e destra liberale e “In piedi! Fuori la Mafia!” (ISMV) un’alleanza di partiti e movimenti nati dalle proteste anti-governative erano entrati in parlamento.
Subito dopo le elezioni è apparso chiaro che sarebbe stato praticamente impossibile trovare una nuova maggioranza di governo. Il GERB aveva perso la maggioranza in parlamento, anche a causa dell’uscita dal parlamento di tutti i partiti di destra suoi alleati. ITN non aveva intenzioni di far parte di nessun governo che avesse al suo interno uno degli altri tre partiti politici principali: GERB, BSP e DPS. Il PBS dal canto suo non aveva nessun interesse a fare un accordo con il GERB. Una volta che anche DB e ISMV hanno dichiarato che non era disponibili ad alcun accordo con il GERB, non c’era altra soluzione che tornare alle urne. Prima però di indire nuove elezioni, il presidente Radev, tenace avversario di Borisov, ha nominato un nuovo governo “tecnico” per gestire gli affari correnti fino a che dalle elezioni non fosse uscito un nuovo governo. L’incarico è stato affidato ad un altro ex generale dell’esercito, Stefan Yanev. e le elezioni sono state fissate per l’11 luglio prossimo.
In queste elezioni, un’ulteriore complicazione sarà data dall’estrema destra bulgara, che si è nuovamente riunita in un’unica lista chiamata “Patrioti Bulgari” (BP) e che quindi ha buone probabilità di tornare in parlamento. Nel frattempo il governo “tecnico” ha avviato un’indagine per corruzione contro vari esponenti del governo Borisov e del GERB, iniziando a smantellare il “Sistema Borisov” che ha mantenuto il potere durante questi anni.
IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE
La Bulgaria è una repubblica democratica rappresentativa parlamentare in cui il Primo Ministro è il capo del governo mentre il Presidente della Bulgaria è il capo di stato. La Bulgaria ha un sistema multipartitico, dove il potere legislativo conferito al governo e al parlamento unicamerale chiamato Narodno Sabranie. La magistratura è indipendente dall’esecutivo e dal legislatore. Il Presidente della Bulgaria è eletto direttamente per un mandato di 5 anni rinnovabile una volta. Il presidente è capo di stato e comandante in capo delle forze armate. I compiti principali del presidente sono programmare elezioni e referendum, rappresentare la Bulgaria all’estero, concludere trattati internazionali e dirigere il Consiglio consultivo per la sicurezza nazionale. Il presidente può rimandare indietro al parlamento le leggi per un’ulteriore verifica – una sorta di veto – ma le leggi possono essere approvate di nuovo con un voto a maggioranza assoluta.. Le elezioni presidenziali si svolgono con un sistema a due turni. Il parlamento è formato da 240 seggi che vengono rinnovati ogni 4 anni. Il sistema elettorale è proporzionale con una soglia del 4% dei voti per entrare in parlamento. Il Parlamento è responsabile dell’emanazione delle leggi, dell’approvazione del bilancio, della programmazione delle elezioni presidenziali, della selezione e della revoca del primo ministro e di altri ministri, della dichiarazione di guerra, del dispiegamento di truppe al di fuori della Bulgaria e della ratifica dei trattati e degli accordi internazionali.
Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, la Bulgaria è una cosiddetta “Democrazia Imperfetta”, al livello di paesi tipo Polonia, Ungheria, India e Tunisia.
Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.
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