Non sono molti i sondaggi elettorali disponibili per queste elezioni. gli ultimi in ordine di tempo sono stati effettuati dall’Istituto Piepoli e da Noto Sondaggi . La tendenza di fondo dei pochi sondaggi disponibili è che il Partito Socialista, Sarebbe sostanzialmente stabile rispetto alle elezioni del 2021, ottenendo circa il 48% dei voti e quindi sarebbe nettamente in testa nelle preferenze dell’elettorato. La principale forza di opposizione, cioè l’Alleanza per la Grande Albania, formata dal Partito democratico e dai partiti suoi alleati, sarebbe data intorno al 35% , quindi subirebbe un calo di oltre 10 punti rispetto al dato complessivo dei vari partiti che la compongono ottenuto nelle scorse elezioni. Il terzo polo albanese, cioè l’Alleanza centrista anti-corruzione “Albania Diventa” sarebbe in terza posizione con valori compresi tra il 5% e 8% dei voti. A seguire ci sarebbe il Partito delle Opportunità, di centrodestra europeista, che sarebbe intorno al 5% delle preferenze.
Percentuali tra l’1% e il 2% andrebbero ad alcuni partiti minori, come il Partito Socialdemocratico d’Albania e la sinistra del Movimento Insieme che quindi potrebbero entrare in parlamento grazie al fatto che la soglia di sbarramento è proprio all’1%.
Questi dati indicano che, salvo colpi di scena, il Partito Socialista di Edi Rama sembrerebbe essere in una posizione favorevole per vincere le elezioni, vista anche la relativa debolezza dell’opposizione guidata dall’80-enne Sali Berisha.
Quali potranno essere gli sviluppi politici in Albania dopo le elezioni? Quello più probabile è che il Partito Socialista ottenga nuovamente la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento e che quindi Edi Rama venga confermato come Primo Ministro. Questo scenario implicherebbe la continuazione delle politiche attuali, con un focus sull’integrazione europea e sulle riforme necessarie per completare il processo di adesione all’UE entro il 2030. Se invece il PS non ottenesse la maggioranza assoluta, potrebbe formare una coalizione con altri partiti minori, tuttavia al momento solo il Partito Socialdemocratico (PSD) sembra disposto ad appoggiare un altro governo a guida socialista.
L’opposizione, guidata dal Partito Democratico (PD), continuerà probabilmente a criticare il governo, mantenendo un clima di forte polarizzazione politica. Questo potrebbe portare a tensioni e a una crisi istituzionale, soprattutto se l’opposizione continuerà a contestare la legittimità delle elezioni o delle riforme proposte dal governo.
La partecipazione per la prima volta al voto della diaspora albanese al voto potrebbe influenzare significativamente i risultati elettorali e, di conseguenza, gli sviluppi politici. Non sappiamo quali sono le preferenze politiche degli albanesi residenti all’estero che potrebbero sia appoggiare il PS, contribuendo alla sua vittoria, oppure spostare l’ago della bilancia a favore dell’opposizione.
Queste elezioni costituiranno un test cruciale per la credibilità democratica dell’Albania. Indipendentemente dal vincitore, il nuovo governo dovrà affrontare la sfida delle riforme necessarie per l’integrazione europea, in particolare nel settore giudiziario. Questo processo richiederà la cooperazione tra le forze politiche e potrebbe essere influenzato dalle pressioni esterne, incluse quelle dell’Unione Europea. L’incapacità di garantire elezioni libere ed eque potrebbe compromettere le prospettive di adesione alla UE. L’Albania ha compiuto passi da gigante nella riforma giudiziaria, con la Procura Speciale (SPAK) che ha perseguito con successo casi di corruzione di alto profilo, tra cui quelli a carico di sindaci, parlamentari, ministri e persino di un ex presidente. Lo SPAK ha annunciato la creazione di una task force speciale per monitorare i reati elettorali. Tuttavia, le elezioni sono da tempo il tallone d’Achille dell’Albania. A differenza del Kosovo, dove si sono sempre svolte elezioni senza contestazioni, la storia di irregolarità in Albania solleva preoccupazioni sulla stabilità post-elettorale. Il ruolo della criminalità organizzata e l’abuso di risorse statali nell’influenzare l’esito del voto saranno indicatori chiave della maturità democratica dell’Albania. La comunità internazionale, in particolare l’UE, dovrà monitorare attentamente la situazione.
Questo è tutto anche per oggi. I risultati saranno commentati come sempre dai nostri egregi collaboratori della Redazione BiDiMedia.
Ricordiamo le prossime importanti scadenze elettorali, tra le quali le elezioni parlamentari del 18 maggio in Portogallo e quelle presidenziali del 3 giugno nella Corea del Sud.
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