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IL GIRAMONDO – Elezioni parlamentari in Albania, l’ultima battaglia tra Edi Rama e Sali Berisha

I PARTITI POLITICI

Alle elezioni partecipano 11 liste, alcune delle quali sono formate da alleanze di due o più partiti.  Rispetto alle scorse elezioni il Movimento Socialista per l’Integrazione ha cambiato nome in Partito della Libertà ed è entrato a far parte di una nuova coalizione di opposizione chiamata “alleanza per una Grande Albania” formata dal Partito Democratico e altri 24 partiti. Il Partito Socialista dal canto suo ha incluso nelle sue liste esponenti del partito che rappresenta la minoranza macedone.

 

PARTITO SOCIALISTA D’ALBANIA (PSSH)

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Il Partito Socialista d’Albania (Partia Socialiste e Shqipërisë, PSSH) è un partito di sinistra socialdemocratico europeista, membro dell’Internazionale Socialista e membro associato del Partito Socialista Europeo. Attualmente il Partito Socialista è presente in parlamento con 76 seggi e guida il governo albanese. Attuale leader del partito e primo ministro albanese dal 2013 è Edi Rama. 

Il PSSH nacque nel 1991, quale erede del Partito del Lavoro d’Albania (Partia e Punës e Shqipërisë, PPSh), partito marxista-leninista di orientamento stalinista guidato da Enver Hoxha, che era stato il leader indiscusso dell’Albania dal dopoguerra fino alla sua morte nel 1985.

Alla morte di Hoxha, divenne leader albanese il suo delfino Ramiz Alia.  Nel 1990, dopo la caduta del muro di Berlino, le manifestazioni di piazza dell’opposizione costrinsero Alia ad organizzare libere elezioni e a far approvare una nuova costituzione democratica per l’Albania. Il Partito del Lavoro fu rinominato Partito Socialista e vinse le elezioni del 1991,  restando al governo con il primo ministro Fatos Nano. Tuttavia uno sciopero generale provocò pochi mesi dopo la caduta del governo ed elezioni anticipate nel 1992, vinte dal Partito Democratico di Sali Berisha, che costrinse il Partito Socialista ad andare per la prima volta all’opposizione.

Nel 1996 Sali Berisha vinse nuovamente le elezioni, ma la truffa delle “imprese piramidali ”  provocò un’insurrezione popolare contro il governo, che portò il paese in preda all’anarchia.  Nel giugno del 1997 si tennero elezioni politiche anticipate, dove il Partito Socialista ottenne la maggioranza assoluta dei seggi,  permettendo a Fatos Nano di tornare ad occupare la carica di primo ministro. 

Nell’ottobre 1998 Fatos Nano fu costretto nuovamente a  dimettersi  a causa della situazione di tensione dopo l’assassinio di Azem Hajdari , un leader di spicco  del Partito Democratico. Nano fu sostituito da Pandeli Majko che rimase in carica fino al novembre 1999, quando fu sostituito da Ilir Meta.  Il Partito Socialista mantenne la maggioranza assoluta dei seggi anche nelle elezioni del 2001,  dando vita tuttavia ad un governo di coalizione con altri partiti di centrosinistra. Nel 2002 Fatos Nano tornò ad assumere la carica di primo ministro. Nel 2004, il PSSH subì la scissione del Movimento Socialista per l’Integrazione (LSI). Nelle elezioni del 2005 il Partito Democratico ottenne più seggi del Partito Socialista e l’ex presidente Sali Berisha divenne primo ministro relegando per la seconda volta i socialisti all’opposizione.

Dopo la sconfitta elettorale il PSSH elesse quale suo leader Edi Rama, popolare sindaco di Tirana, il quale per le elezioni del 2009 formò un’alleanza di vari partiti di centrosinistra. Alle elezioni il PSSH ottenne più voti del Partito Democratico, ma Berisha rimase primo ministro grazie ad un accordo con alcuni partiti minori di centrodestra. Nelle elezioni del 2013 il Partito Socialista, riuscì ad ottenere la maggioranza dei seggi e a formare il governo grazie ad un’accordo con il Movimento Socialista per l’Integrazione, un partito nato da una scissione del Partito Socialista guidata dall’ex primo ministro Ilir Meta. Edi Rama fu quindi nominato primo ministro e Ilir Meta nel 2017 fu eletto capo di stato.

Sotto il governo di Edi Rama, l’Albania ha attuato numerose riforme incentrate sulla modernizzazione della economia e democratizzare di istituzioni statali come la magistratura e le forze dell’ordine. Nel 2014 l’Albania è diventato membro della NATO e ha presentato domanda di adesione all’Unione Europea. Le elezioni politiche del 2017 hanno visto una netta vittoria per il Partito socialista guidato da Edi Rama , che ha ricevuto il 48,3% dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi. Nel 2021 Rama è stato confermato primo ministro dopo che il Partito socialista ha conquistato nuovamente la maggioranza assoluta dei seggi.

Economicamente programma del partito  è a favore di una tassazione progressiva (a differenza del Partito Democratico che preferisce la “flat tax”)  e supporta il rafforzamento del sistema sanitario pubblico. Dal punto di vista sociale il Partito Socialista è moderatamente liberale. Edi Rama ha dichiarato di essere a favore dei diritti delle persone LGBT e delle unioni civili tra persone dello stesso sesso anche se ad oggi nessuna legge è stata approvata al riguardo. Il partito è anche europeista, sostiene l’ adesione dell’Albania all’Unione Europea,  l’adesione alla NATO  e considera il Kosovo “il principale partner strategico e alleato dell’Albania”.

 

 

ALLEANZA PER UNA GRANDE ALBANIA (ASHM)

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L’Alleanza per una Grande Albania (in albanese : Aleanca për Shqipërinë Madhështore , ASHM ) è una coalizione  centrodestra di opposizione al governo socialisita di Edi Rama. La coalizione è formata da 24 partiti che vanno dalla sinistra moderata alla destra populista no-vax, incentrata sul Partito Democratico d’Albania che ne è di gran lunga la componente principale.

 

 

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Il Partito Democratico d’Albania (Partia Demokratike e Shqipërisë, PD) è un partito politico di centro-destra, liberalconservatore europeista, membro dell’Internazionale Democratica Centrista e dell’Unione Democratica Internazionale, membro associato del Partito Popolare Europeo. Attualmente il PD è il maggior  partito di opposizione del paese, presente in parlamento con 42 seggi su 140.

Il partito fu fondato nel dicembre 1990 da Sali Berisha e da altri leader del movimento di protesta contro il regime comunista. Fu il primo partito di opposizione ad essere legalizzato in Albania.

Alle elezioni politiche del 1991, le prime democratiche dopo la caduta del regime comunista, il PD raccolse il 38,7% dei voti ed elesse 75 deputati. Il PD divenne così il principale partito di opposizione al governo guidato dai socialisti del PSSH. Alle elezioni dell’anno successivo il PD ottenne il 57,3% dei voti, eleggendo 92 seggi, il miglior risultato della sua storia. Sali Berisha, leader del partito, fu eletto presidente della Repubblica. Già nel primo anno di governo il PD, però, perse alcuni esponenti in polemica con la linea dirigista di Berisha; essi fondarono il Partito Alleanza Democratica, un partito centrista liberale, in seguito alleatosi per breve tempo con i socialisti.

Alle elezioni del 1996 il PD scese in percentuale (55,2%), ma incrementò i propri seggi a 122 su 140 conquistando, di fatto, quasi tutto il Parlamento.  L’opposizione accusò il governo Berisha di brogli elettorali e scese in piazza, rischiando l’inizio di una vera e propria guerra civile. Il governo fu costretto a dimettersi dopo pochi mesi e a convocare elezioni anticipate.

Alle elezioni politiche del 1997 il PD perse oltre il 30% dei voti (scendendo al 24,1%) ed elesse 24 deputati (98 in meno). I socialisti ottennero il 31,6% dei voti, 101 seggi e tornarono a guidare il governo.

Alle elezioni parlamentari del 2001 il PD si presentò nella coalizione Bashkimi për Fitoren (Uniti per la Vittoria), insieme ad altri partiti minori di centrodestra. La lista unitaria raccolse il 36,9% ed elesse 46 deputati.  Il Partito Socialista tuttavia mantenne la maggioranza assoluta dei seggi e rimase al governo.  Alle elezioni parlamentari del 2005 il PD ottenne 56 seggi, superando il Partito Socialista e Sali Berisha divenne primo ministro alla guida di un governo di coalizione con vari partiti di centrodestra.

Berisha governò l’Albania per i successivi 8 anni, durante un periodo di relativa crescita economica del paese. Nel 2009 il Partito Democratico ottenne meno voti del Partito Socialista ma ottenne la maggioranza assoluta dei seggi grazie a ad un accordo con il Movimento Socialista per l’Integrazione, un partito nato da una scissione del Partito Socialista. La popolarità di Berisha, accusato di corruzione e frode elettorale, declinò negli anni successivi, in contemporanea con un peggiorament0 della situazione economica. Nel 2011 le proteste contro il governo di Berisha degenerarono in atti di violenza, duramente represse dalla polizia  e il paese rischiò di tornare nella situazione di anarchia del 1996.  Nelle elezioni del 2013 il Partito Democratico fu sconfitto dal Partito Socialista di Edi Rama, che divenne primo ministro.  Berisha si dimise dal leader del partito,  lasciando il posto a Lulzim Basha, il quale negli anni successivi provvide a modernizzare e democratizzare la struttura del partito.   Alle elezioni del 2017 il Partito Democratico tuttavia  scese ad uno dei suoi peggiori risultati di sempre con solo il 28.8% dei voti.  Alle elezioni del 2021  il PD  presentò una lista comune con vari partiti di opposizione che ottenne il 39,4% dei voti e 56 seggi.

Dopo le elezioni del 2021 il partito si spaccò tra i sostenitori di Basha e quelli di Berisha. Negli anni successivi le due fazioni rivali hanno rivendicato la guida del partito, arrivando fino a scontrarsi in tribunale. Nel 2024 , dopo una sentenza della Corte d’Appello, la presidenza del partito è stata assegnata a Sali Berisha, che quindi è tornato dopo 17 anni a guidare il Partito Democratico.

Il programma del partito prevede l’introduzione della Flat tax al 9% per incentivare la nascita di nuove imprese, oltre ad una forte lotta all’immigrazione clandestina e al narcotraffico tramite blocchi navali concordati con l’Italia e i paesi confinanti. In politica estera il partito è fortemente europeista e atlantista, propone infatti l’entrata dell’Albania nella UE, nonché l’adesione alla moneta unica dell’Euro e la creazione di un esercito comune di difesa europeo. Supporta inoltre l’indipendenza del Kosovo, la sovranità dell’Ucraina e la difesa dello stato di Israele. Si oppone al progetto Open Balkan ritenendolo come un mezzo dei russi e serbi per destabilizzare i Balcani. Il partito si è anche recentemente opposto all’accordo Meloni-Rama sulla creazione di centri per rimpatri italiani su suolo albanese.

non definitoIl Partito della Libertà (in albanese : Partia e Lirisë , PL), precedentemente noto come Movimento Socialista per l’Integrazione (in albanese: Lëvizja Socialiste për Integrim , LSI), è un partito socialdemocratico europeista, tendenzialmente conservatore dal punto di vista sociale, attualmente presente in parlamento con 3 seggi.

Il partito fu fondato nel 2004 quando Ilir Meta , ex primo ministro albanese, uscì  dal Partito socialista albanese. Alle elezioni parlamentari del 2005 il partito ottenne cinque seggi con l’8,4% dei voti, andando all’opposizione del governo di centrodestra di Sali Berisha.  Alle elezioni del 2009 i seggi scesero a 4, con il 4,8% dei voti, ma il partito divenne determinante per  formare una maggioranza  parlamentare,  decidendo alla fine di entrare al governo di Berisha.Le divergenze tra Berisha r Meta portarono quest’ultimo ad abbandonare l’alleanza di governo e  alle elezioni del 2013 LSI e Partito Socialista si presentarono alleati. Il  partito ottenne in quelle elezioni 16 seggi con il 10,4% dei voti, entrando a far parte dei primo governo di Edi Rama. L’accordo permise poi nel 2017 a Ilir Meta di essere eletto presidente della repubblica. Alle elezioni del 2017 il partito ottenne il suo miglior risultato di sempre con il 14,3% dei voti e 19 seggi. Tuttavia, avendo ottenuto il Partito Socialista la maggioranza assoluta dei seggi,  il Movimento Socialista dovette andare all’opposizione.  Alle elezioni del 2021 il partito scese al 6,8% dei voti e 4 seggi.  Nel 2022 il partito ha cambiato il proprio nome in quello attuale.

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Il Partito per la giustizia, l’integrazione e l’unità (Partia Drejtësi, Integrim dhe Unitet , PDIU) è un partito di destra nazionalista  il cui obiettivo principale è la promozione della “nazione albanese”, tra cui l’unione con il Kosovo  e le zone abitate dagli  albanesi nella Macedonia del Nord , nel Montenegro , in Grecia e nella Valle di Presevo in Serbia per formare una “Grande Albania”. Attualmente è presente in parlamento con 2 deputati.

Il partito fu fondato nel 2011 come unione di due formazioni nazionaliste: il Partito per la giustizia e l’integrazione e il Partito per la giustizia e l’unità. Alle elezioni del 2013 il partito ottenne il 2,6% dei voti e 5 seggi in parlamento, presentandosi come parte della coalizione idi centrodestra in appoggio al primo ministro uscente Sali Berisha, tuttavia durante il corso della legislatura decise di appoggiare il governo socialista di Edi Rama.  Alle elezioni del 2017 il PDIU ottenne il 4,8% dei voti e 3 seggi.  Alle successive elezioni del 2021 si presentò in alleanza con il Partito Democratico ottenendo 3 seggi.

 

LISTA UNITA  INIZIATIVA – ALBANIA DIVENTA

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L’ iniziativa Hashtag o semplicemente Iniziativa ( in albanese : Nisma Thurje , NTH) è un movimento centrista populista anti-corruzione, fondato nel 2018, attualmente senza rappresentanza parlamentare.  Il partito nacque a seguito delle proteste studentesche del 2018 ed è salito alla ribalta per aver denunciato alcuni gravi casi di corruzione.  Alle elezioni del 2021  il partito ha ottenuto lo 0,6% dei voti e nessun seggio.

Albania Diventa (in albanese Shqipëria Bëhet, LSHB ) è un partito di centrodestra anti-corruzione fondato nel 2023.  Il partito intende riformare il sistema elettorale per renderlo più rappresentativo, l’introdurre l’utilizzo dei referendum per  promuovere la democrazia diretta,garantire ai cittadini albanesi residenti all’estero il diritto di voto e un’adeguata rappresentanza e infine mettere le commissioni e i tribunali elettorali al riparo dalle influenze dei partiti politici.

 

PARTITO DELLE OPPORTUNITA’  (PM)

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Il Partito Opportunità d’Albania ( in albanese : Partia Mundësia e Shqipërisë , PM o PMSH) è un partito di centrodestra, presente con un deputato nell’assemblea nazionale. 

Il partito è stato fondato da Agron Shehaj,  ex deputato del Partito Democratico, che ha guidato una scissione di una fazione del partito insoddisfatta della gestione di Sali Berisha. Priorità del partito sono la lotta contra la corruzione, la riduzione delle tasse e delle spese dello stato, oltre ad una maggiore integrazione tra l’Albania e l’Unione Europea.

 

PARTITO SOCIALDEMOCRATICO D’ALBANIA (PSD)

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Il Partito socialdemocratico d’Albania (Partia Socialdemokrate e Shqipërisë , PSD) è un partito politico socialdemocratico fondato nel 1991da Skënder Gjinushi , ex ministro dell’Istruzione (1987-1991) e presidente del Parlamento albanese dal 1997 al 2001.

Il partito ha avuto seggi in Parlamento tra il 1992 e il 1996 e dal 1997 fino al 2009, spesso presentandosi in alleanza con altri partiti.  Alle elezioni nel 2017 il partito si è presentato con una propria lista ottenendo un seggio. Alle elezioni del 2021 il numero di seggi è salito a 3.

 

MOVIMENTO INSIEME (LB)

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Lëvizja Bashkë ( letteralmente ” Movimento Insieme “) è un partito  di sinistra fondato nel 2022, membro dell’Internazionale Progressista, organizzazione che raggruppa partiti della sinistra radicale.

Il partito è nato da un movimento di studenti universitari che ha acquisito popolarità grazie all’organizzazione di manifestazioni per diritti degli studenti, della minoranza rom,  dei minatori, dei lavoratori dell’industria tessile e per quelli dell’industria petrolifera.

 

 

ALTRI PARTITI


Movimento per la Patria (LA):
destra populista

Coalizione Euroatlantica (KEA): liberalconservatori
Alleanza Nazionale Albanese (AKSH): partito populisti di centro
Partito Alleanza Nuova Democraziao (ADR): movimento populista
Diritto allo Sviluppo (DZH): lista elettorale formata di due partiti di centrodestra

 

Concludiamo nella prossima ed ultima pagina con i sondaggi elettorali.

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