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Il Giramondo – Elezioni parlamentari in Mongolia. Gli ex comunisti cercano di restare al potere

Flag of Mongolia

Mercoledì 24 Giugno i cittadini mongolo si recano alle urne per rinnovare i 76 seggi del Grande Hural di Stato, il parlamento monocamerale locale.

Nonostante la legge elettorale che premia i grandi partiti, in queste elezioni si sono presentati molti partiti minori e molti candidati indipendenti. Negli ultimi dieci anni infatti è aumentata la frustrazione degli elettori nei confronti dei principali partiti del paese. Mentre questi partiti  prenderanno probabilmente la maggior parte dei 76 seggi del parlamento, la presenza di molti candidati indipendenti indica che la fiducia nella democrazia rimane forte e che un rinvigorimento della partecipazione pubblica nel determinare la rotta della Mongolia potrebbe essere possibile.

Nelle ultime elezioni parlamentari e presidenziali era diventato evidente che gli elettori mongoli avevano sviluppato dubbi su alcune delle loro istituzioni politiche, in particolare i partiti politici, e forse stavano persino mettendo in discussione la democrazia. Ad esempio, oltre l’8% degli elettori aveva votato scheda bianca  nel secondo turno delle elezioni presidenziali del 2017 , esprimendo attivamente il proprio disappunto verso i due candidati. Negli ultimi anni, la Mongolia è stata anche sconvolta da una serie di scandali legati alla corruzione politica che hanno ulteriormente contaminato la reputazione dei politici. Ciò ha portato a timori di un arretramento democratico.

Queste elezioni si tengono nonostante sia ancora in corso la pandemia di Covid-19, che la Mongolia è comunque riuscita a contenere, riducendo al minimo i numero di contagi, senza registrare neppure una vittima.

Un totale di 670 candidati stanno correndo alle elezioni; 208 sono indipendenti. Il sistema elettorale è maggioritario plurinominale, con distretti che eleggono in genere 2-3 deputati. .,

Ci sono tre diversi tipi di candidati in questa elezione: quelli legati ai partiti tradizionali:  Partito popolare mongolo (MAN), Partito democratico (AP) e Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo (MAHN); i candidati in nuovi partiti (come ad esempio il Partito laburista nazionale) e i candidati indipendenti.

Alcune delle battaglie più feroci saranno combattute nei distretti elettorali urbani. In molte province rurali invece i candidati dei tre partiti tradizionali spesso trovano accordi sottobanco per evitare che candidati di partiti minori o indipendenti vengano eletti.

Le donne potrebbero potenzialmente contribuire a un cambiamento nella cultura politica. La nuova legge elettorale richiede ai partiti politici e alle coalizioni un minimo di 20% di donne candidate.

L’atmosfera attorno alle elezioni di quest’anno è diversa dalle precedenti a causa della varietà  dei candidati; spazia dai politici che hanno dominato la politica negli ultimi 30 anni a quelli nuovi che si sono diventati famosi grazie ai social media, così come i leader dei movimenti neo-nazionalisti e gli attivisti per i diritti umani. L’uso attivo dei social media offre un’opportunità di parità di condizioni per i candidati di interagire con gli elettori. Molti elettori che accusano i principali partiti di non avere in passato mantenuto le proprie promesse, potrebbero essere inclini a votare le nuove personalità che si stanno presentando in queste elezioni.

La maggior parte  dei nuovi candidati quasi sicuramente non verrà eletta. Tuttavia c’è almeno qualche possibilità che le loro campagne mostrino la possibilità di un diverso rapporto tra elettorato, candidati e partiti. Ciò segnalerebbe un vero cambiamento nella cultura politica della Mongolia che potrebbe spingere il discorso politico nella direzione di dibattiti politici concreti che sono mancati nelle precedenti elezioni. Questo segnale può essere particolarmente importante per i giovani elettori, la cui comprensione della democrazia è ancora in evoluzione.

 

 

IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE

Emblem of Mongolia

La Mongolia è una repubblica democratica rappresentativa semi-presidenziale multipartitica. Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente e dal Governo . Il potere legislativo spetta sia al governo che al parlamento. La magistratura è indipendente dal potere esecutivo e legislativo.

Il Presidente è eletto direttamente dal popolo per un mandato di quattro anni rinnovabile una volta. I candidati presidenziali sono generalmente nominati dai partiti che hanno un seggio nel Grande Khural. Il presidente è il capo di stato, il comandante in capo delle forze armate e il capo del Consiglio di sicurezza nazionale. La costituzione autorizza il presidente a proporre un primo ministro, chiedere lo scioglimento del governo, proporre una legge, porre il veto in tutto o in parte a una legge (il Grande Khural può prevalere sul veto con una maggioranza dei due terzi),  e emanare decreti, che per diventare necessitano comunque della firma del primo ministro.

Il governo , guidato dal Primo Ministro , ha un mandato di quattro anni. Il Presidente nomina il Primo Ministro, dopo le elezioni, e nomina anche i membri del Governo su proposta del Primo Ministro.  Il governo è composto da tredici ministeri. Il governo deve dimettersi in caso di voto di sfiducia da parte del parlamento.

Il parlamento unicamerale mongolo è il Grande Hural di Stato ( Ulsyn Ikh Hural in mongolo) formato da 76  seggi, rinnovati ogni quattro anni.

Fino alle elezioni, del 2012 i membri del parlamento venivano eletti con un sistema elettorale misto: 48 di essi con sistema maggioritario uninominale ad un turno e 28 con sistema proporzionale su voto di lista. Nel 2016 è entrata in vigore una legge elettorale strettamente maggioritaria che elimina la parte proporzionale.  Quest’ anno il sistema elettorale è cambiato da maggioritario uninominale a turno unico a maggioritario plurinominale, con distretti elettorali che eleggono ciascuno 2-3 candidati.

Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, la Mongolia è una cosiddetta “Democrazia imperfetta”, al livello di paesi tipo Romania, Indonesia, Namibia e Croazia.

 

Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i gli sviluppi politici recenti, i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.

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