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Sono 3 le case sondaggiste che hanno effettuato regolarmente sondaggi per queste elezioni: I&O Research, Ipsos e Peil.nl. Tutti i sondaggi concordano nel dire che il prossimo parlamento altrettanto frammentato quanto quello attuale, con 15 o 16 partiti che si divideranno i 150 seggi in palio.
Il Nuovo Contratto Sociale di Pieter Omtzigt sembra al momento in testa nei sondaggi di opinione che gli assegnano circa 29 seggi. Immediatamente dietro arriverebbe il VVD dell’ex primo ministro Mark Rutte, adesso guidato da Dilan Yeşilgöz-Zegeriusin, con 27 seggi, in netto calo rispetto ai 34 seggi del 2021. La terza posizione andrebbe alla lista di centrosinistra rosso-verde guidata da Frans Timmermans, che otterrebbe 23 seggi, 6 in più quindi della somma dei seggi andati nel 2021 ai laburisti del PdvA (9) e alla GL, la sinistra verde (8) nel 2021. Il Movimento Civico-Contadino avrebbe un relativo successo, salendo a 9 seggi rispetto all’unico seggio conquistato nel 2021, pur perdendo molti consensi rispetto alle elezioni provinciali di marzo dove erano risultati essere il primo partito del paese. Degli altri partiti della coalizione del governo uscente , i democristiani del CDA, dopo la rottura di Pieter Omtzigt sono allo sbando e dovrebbero scendere da 15 a soli 4 seggi. Crollo ancora più impressionante per i liberali progressisti del D66 con soli 8 seggi rispetto ai 24 di 2 anni e mezzo fa, mentre l’altro partito democristiano, l’Unione Cristiana, dovrebbe perdere due seggi scendendo da 5 a 3. A destra il PVV di Wilders conquisterebbe un seggio, salendo a 18, mentre l’altro partito populista di destra, il Forum per la Democrazia vedrebbe ridotto il proprio risultato scendendo da 8 a 5 seggi. Per quanto riguarda JA21 e BVNL, due partiti dati da due diverse scissioni di FvD, il primo scenderebbe da 3 a 2 seggi e il secondo, alla sua prima prova elettorale, rischia di non entrare in parlamento.
A sinistra, Il Partito Socialista (SP) crollerebbe da 9 a 5 seggi, il partito animalista PvdD sarebbe stabile a 6 e l’estrema sinistra antirazzista di BIJ+ rischia di perdere il suo unico seggio Per finire sarebbero stabili i cristiano-conservatori dell’SGP con 3 seggi, il partito di centrosinistra della minoranza turca DENK salirebbe da 3 a 4 seggi così come i liberali progressisti di Volt mentre il partito dei pensionati 50+ probabilmente perderà l’unico seggi che aveva alla camera.
Se questi numero fossero confermati, sarebbe estremamente complicato formare una nuova maggioranza di governo. Se alla fine il NSC dovesse arrivare in testa quasi sicuramente sarà compito di Omtzigt formare il nuovo governo e dovrà scegliere se guardare a sinistra verso il GL-PdVA o a destra verso il VVD oppure verso entrambi. Se anche i tre principali partiti, NSC, VVD e GLPvdA si mettessero d’accordo per una “grossa coalizione” arriverebbero a malapena a 76 seggi, solo 1 in più della maggioranza assoluta. Quali potrebbero essere le coalizioni alternative? NSC sembra essere politicamente più vicino al VVD, ma una maggioranza di centrodestra almeno stando ai sondaggia dovrebbe comprendere almeno- altri 5 partiti, inclusi i populisti agrari di destra del BBB. Per quanto riguarda il PVV di Wilder dovrebbe rimanere fuori dai giochi dato che Omtzigt ha escluso qualsiasi alleanza con l’estrema destra. Durante la campagna elettorale si è parlato di un’ avvicinamento tra Timmermans e Omtzigt, ma una maggioranza di centrosinistra che escluda il VVD dovrebbe comprendere almeno 8 partiti che vanno dalla sinistra al centrodestra. Se invece fosse il VVD ad arrivare in testa allora potrebbe essere la nuova leader del partito, Dilan Yeşilgöz-Zegerius, a rivendicare la guida del governo, ma anche in tal caso è difficile trovare una maggioranza che escluda PVV e GLPdvA. E’ possibile un accordo tra VVD e GLPvdA che escluda Omtzigt? Anche questo è abbastanza improbabile dato che dovrebbe includere 7 o 8 partiti tra cui il BBB (che avrebbe grossi problemi a governare con la Sinistra Verde) oppure il PvdD, che però ha già annunciato di voler rimanere all’opposizione..
Nel caso di fallimento di tutte le altre alternative si andrebbe quindi ad un governo di “grande coalizione” guidato da Omtzgit, che non porterebbe comunque ad un enorme cambio della direzione politica del paese. In economia il prossimo governo dovrebbe mantenere il conservatorismo fiscale dei governi Rutte. A livello europeo il prossimo governo molto probabilmente manterrà un atteggiamento costruttivo, pur seguendo la consolidata linea olandese di responsabilità fiscale e un approccio rigido all’arrivo di nuovi immigrati. Anche la fedeltà alla NATO e il supporto militare all’Ucraina contro l’invasione russa rimarranno probabilmente inalterati. Quello che appare abbastanza certo è che le trattative per il nuovo governo saranno decisamente complesse e potrebbero portare ad un esecutivo instabile e al rischio di nuove elezioni anticipate. L’era di Mark Rutte è finita ma quello che seguirà è ancora tutto da capire.
Questo è tutto anche per oggi. I risultati saranno commentati come sempre dai nostri egregi collaboratori della Redazione BiDiMedia.
Vi ricordo l’ultima importante scadenza elettorale dell’anno: le elezioni parlamentari del 17 dicembre in Serbia.
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