In Spagna sono circa una dozzina le case sondaggistiche che hanno effettuato sondaggi per queste elezioni, con risultati abbastanza simili per la maggior parte di esse. L’area di centro-sinistra è data sostanzialmente stabile rispetto ad aprile. Se infatti il PSOE perde 1-2 punti percentuali e altri 1-2 punti perde UP, questi sono voti che vanno a Mas Pais, dato intorno al 3% delle intenzioni di voto. Il centrosinistra quindi sarebbe complessivamente intorno al 43% dei voti. Anche il centrodestra rimarrebbe intorno al 43% dei voti come ad Aprile, ma all’interno dello schieramento ci sarebbe un netto spostamento a destra dell’elettorato, con Ciudadanos che perderebbe circa 8 punti percentuali mentre il PP e VOX avanzerebbero di 4 punti ciascuno.
Per quanto riguarda i partiti regionali, la ERC manterrebbe i suoi 15 seggi, JxC ne potrebbe perdere uno, il PNV manterrebbe i sui 6 mentre CUP potrebbe ottenerne 2-3. Tuttavia , a causa del sistema elettorale spagnolo, il centrosinistra perderebbe una decina di seggi rispetto ad aprile, che verrebbero conquistati dal centrodestra. I due schieramenti quindi potrebbe avere tra i 155 e i 160 seggi, il che significa che per raggiungere i 176 seggi necessari per governare, dovrebbero ottenere un’altra ventina di seggi dai partiti regionali. Questo ammesso e non concesso che il PSOE, MP e UP da una parte e Cs, PP e VOX dall’altra riescano a trovare un accordo di governo. Insomma, se non ci sono significative differenze tra i sondaggi e i risultati reali, si va verso una situazione politica ancora più complicata di quella uscita fuori dalle ultime tre elezioni. In caso di “pareggio” tra i due blocchi probabilmente il PSOE avrebbe più possibilità del centrodestra di trovare accordi con i partiti regionali. Una netta maggioranza potrebbe essere data solo da una “grande coalizione” tra PSOE e PP il che è un’ipotesi abbastanza remota. Ancora più remota è l’ipotesi di un’astensione o di appoggio esterno di Cs e del PP verso un governo di minoranza socialista. Altre ipotesi ancora meno probabili includono un governo di minoranza formato PP e Cs con l’astensione del PSOE, ma Sanchez è sempre stato contrario ad un’ipotesi del genere anche quando il PSOE era messo peggio di adesso. Il forte rischio è che si vada nuovamente ad elezioni per la quinta volta in 5 anni, il che aggraverebbe l’attuale crisi politica, facendo avanzare i partiti più estremisti dei vari schieramenti e rendendo la situazione catalana ancora più incandescente.
Questo è tutto anche per oggi. I risultati saranno commentati come sempre dai nostri egregi collaboratori della Redazione BiDiMedia.
Vi ricordo le prossime importanti scadenze elettorali: le elezioni parlamentari in UK e quelle presidenziali in Algeria che si terranno entrambe il 12 Dicembre.
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