Sondaggio Ipsos – Minibot bocciati dagli Italiani, solo il 22% li ritiene utili
Giugno 17, 2019
Osservatorio Bidimedia sull’Europa – Ma alla fine le Europee, chi le ha vinte?
Giugno 18, 2019

IL MAPPAMONDO – Del marcio in Danimarca? I media sopravvalutano i numeri della dottrina Frederiksen. Poi Malawi, Kazakistan, Finlandia, Guatemala e Moldavia

 

MALAWI

In Malawi si sono tenute le elezioni presidenziali. E’ stato riconfermato il Presidente uscente, Peter Mutharika.

 

L’affluenza, in un Paese africano, si è attestata al 74,4%.

Le elezioni sono state sorprendentemente una battaglia colpo sul colpo, e il vincitore è stato inaspettato fino all’ultimo momento. Una cosa che difficilmente si vede in Africa, dove solitamente il vincitore delle elezioni (anche nei Paesi democratici), è prevedibile già prima che queste si tengano.
Il sistema è quello, molto particolare  e in parte discutibile, dell’elezione diretta con turno unico (chi prende anche un voto in più è Presidente), e questo sistema ha premiato Mutharika. Con un secondo turno l’esito sarebbe stato molto più incerto, in caso di rassemblement delle opposizioni.
Molto forte la destra nazionalista di Lazarus Chakwera, che diffonde odio contro l’Occidente sfruttatore ma al contempo difende la tradizione fortemente religiosa, cristiana pentecostale, che c’è nel Paese.
Mutharika, giurista ed ex giudice di diversi tribunali arbitrari internazionali, è il fratello di Bingu wa Mutharika, stroncato da un infarto nel 2012, e succeduto da Peter dopo i due anni di potere di Joyce Banda, acerrima rivale del Presidente uscente ed ex membro del suo stesso partito. La sua Presidenza è stata caratterizzata da interventi sull’agricoltura per supportare la diversificazione, tagli alla spesa governativa, ma anche accuse di corruzione e decrescita economica. E’ stato denominato il “Presidente bianchetto”, per le accuse al suo partito di cancellare con il bianchetto i voti non graditi durante lo spoglio. Chiaramente un voto non  propriamente trasparente.

 

KAZAKISTAN

Chi si aspettava l’avvento della democrazia in Kazakistan, dopo la fine improvvida del trentennale strapotere del dittatore uscente Nursultan Nazarbaev? Nessuno.
In primo luogo, perché Nazarbaev, dimessosi nel 2019 per prevenire il dilagare delle proteste nel Paese, è ancora trattato dalle istituzioni come padre della patria (addirittura la capitale Astana è stata ridenominata Nur-Sultan).
In secondo luogo, perché con la Russia sopra la testa, diventare un Paese democratico non è facile.

L’affluenza si è attestata al 77,5%, in calo di venti punti dalle ultime (fittizie) elezioni. Segnale di sfiducia, ma anche segnale di un regime a maglie più larghe, che permette, almeno in questo, più libertà di scelta.

La soluzione che però tutti attendevano era invece una soluzione “all’uzbeka”: la continuazione del regime con un altro nome, molto vicino alla presidenza uscente, a reggere formalmente il potere, nessun spazio politico serio alle opposizioni, ma una levigatura alla  sua durezza. Meno arresti, meno detenzioni arbitrarie, più lotta alla corruzione, e per il mantenimento dello status quo solo controllo dei media, brogli e difficoltà “sostanziali” nel proporsi come alternativa politica. Quello che, in Uzbekistan, è accaduto con Shavkat Myrzioev, che è visto come un riformatore, a dispetto dei risultati delle elezioni certamente eloquenti sullo stato di democrazia nel Paese anche dopo la morte di Karimov (82,2% al partito Nur Otan).
Un po’ è andata così: è stato nominato Kassym-Jomart Tokayev, Vicepresidente di Nazarbaev, ex Vicepresidente OSCE e a lungo Ministro degli Esteri diplomatico anche con l’Occidente, direttore dell’Ufficio ONU di Ginevra, molto rispettato all’estero.
Tokayev però ha il vizietto di non amare molto la critica, e perfino in maniera ridicola: ha fatto rimuovere ogni sua immagine che lo ritraeva vecchio e con il doppio mento, e l’ha fatta sostituire con santini photoshoppati molto più levigati. Una cosa (per cui in Italia è salita agli onori delle cronache Giorgia Meloni) che già è sintomatica di una vanità spicciola da leader autoritario.
In secondo luogo, oltre ai soliti brogli riconosciuti anche dagli osservatori internazionali (e fin qui, tutto nella norma), al contrario di quanto è avvenuto in Uzbekistan, si sono scatenate una serie di proteste in tutto il Paese, represse con durezza dal regime. Centinaia gli arrestati.

Inaspettatamente, inoltre, il risultato plebiscitario (71% dei suffragi) non è stato così tanto plebiscitario, per un Paese autoritario e totalitario, il primo tra gli Stan: ottimo il risultato di Amirjan Qosanov, ex comunista e oppositore del regime di Nazarbaev, al contrario di quello del Partito Comunista ufficiale, organico al regime e  nonostante questo gravemente sconfitto alle elezioni. Un esito significativo, che può portare alla nascita di una vera opposizione, sebbene non sufficiente a ribaltare lo status quo.

Ti è piaciuto questo articolo? Contribuisci alla sopravvivenza di Bidimedia, donando anche solo pochi euro. Grazie!

Sostieni Sondaggi Bidimedia!

Puoi farlo nei modi che ti descriviamo in seguito… E, se puoi, disattiva il tuo ad-blocker, grazie!

Modalità preferita: donazione tramite bonifico tramite al conto dell’Associazione Bidimedia
Conto di BIDIMEDIA
IBAN IT65F0623012782000036505055

Fai una donazione tramite PayPal

Sondaggi BiDiMedia è un sito nato nel 2010. Se vi piace e siete contenti del nostro servizio gratuito potete farci una piccola donazione. Anche di pochi euro. Grazie a chi ci permetterà di crescere sempre di più cliccando sul banner “Dona con PayPal”!

Offrici un caffé con
Ko-fi

Ci leggi da tanto tempo? Ci hai appena scoperti? In entrambi i casi, se ti piace il nostro lavoro, puoi contribuire alla nostra sopravvivenza donandoci anche solo un piccolo caffè. Grazie!

Tramite Ko-fi puoi fare una micro-donazione ed essere sicuro che essa finanzierà interamente Sondaggi Bidimedia, senza percentuali di intermediazione.

Fai i tuoi acquisti cliccando sui banner

In qualità di Affiliato Amazon, Sondaggi Bidimedia riceve un guadagno dagli acquisti idonei.

In qualità di Affiliato Amazon, Sondaggi Bidimedia riceve un guadagno dagli acquisti idonei.