Altre notizie:
1) In FINLANDIA si forma il Governo di Antti Rinne: al contrario di ciò che si pensava all’indomani delle elezioni, non sarà una Grosse Koalition con il Kok, il partito di centro-destra, bensì un governo di centrosinistra con dentro i centristi agrari di Kesk, il partito leader del governo uscente. Ne faranno parte anche i Verdi, l’Alleanza di Sinistra e il partito centrista della minoranza svedese. Un governo che però nasce con una prima sconfitta alle europee, dove ha prevalso inaspettatamente il centro-destra del Kok.
2) In MOLDAVIA la situazione è non grave, ma gravissima. I socialisti filo-russi e ACUM, il centro-destra europeista di Maia Sandu, si sono accordati per una impensabile coalizione di governo anti-PSD, i socialdemocratici europeisti accusati di corruzione e di avere mani in pasta ovunque (oltre che di tentare di avvelenare la Sandu). La Sandu è super-incattivita, ma l’accordo arriva troppo tardi: un giorno dopo la scadenza dei tre mesi che la Costituzione assegna prima delle elezioni anticipate. Nonostante questo, i socialisti e ACUM, così come le potenze straniere (Russia e UE) spingono per creare comunque un governo con la Sandu premier. La Corte Costituzionale dice – comprensibilmente – no, e manda via il Presidente socialista filo-russo ribelle, Igor Dodon. Nomina però, come Presidente, lo stesso premier socialdemocratico Pavel Filip, che scioglie le Camere e convoca elezioni per settembre. Dodon non riconosce il nuovo Presidente, e sostiene che la sua nomina della Sandu sia valida.
AGGIORNAMENTI: La crisi istituzionale moldava finisce con un (sostanziale) golpe. A quanto pare la Corte Costituzionale ci ha ripensato magicamente, dopo le pressioni –sulla cui legittimità si può chiaramente dubitare – provenienti dall’Unione Europea e la Russia. Scavalcando il dettato costituzionale, la Corte ha deciso che effettivamente no, non servono nuove elezioni. Quindi Maia Sandu può essere, d’ora in poi, Primo Ministro, a capo di un governo di grande coalizione tra centro-destra europeista e sinistra rossobruna filo-russa. Pavel Filip, il Primo Ministro e Presidente, si è dimesso e Dodon è tornato Capo dello Stato. Plahotniuc, capo dei socialdemocratici accusato dalla Sandu, è fuggito in Svizzera. Mai sottovalutare il rancore di una donna (e mai sottovalutare il rancore di un politico ambizioso).
3) In GUATEMALA i risultati del primo turno delle Presidenziali mostrano una catastrofica sconfitta per il partito del Presidente uscente Jimmy Morales (destra populista, nazionalismo, accuse di corruzione e giustizia ad personam). In queste ore è in corso lo spoglio e, come da pronostici, accederanno al ballottaggio che si svolgerà in agosto Sandra Torres, la socialdemocratica ex first lady del Paese, e il nazionalconservatore Alejandro Mattei (che è dato per favorito al secondo turno).
Per questa settimana è tutto.
Alla prossima elezione!
Skorpios
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