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SAN MARINO

Nella Repubblica di San Marino si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale, il Parlamento della micronazione.

Indubbio vincitore delle elezioni, il partito di centro-destra moderato, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese.
Sconfitti il centro-sinistra, rappresentato dalla coalizione Noi per la Repubblica, e la sinistra socialista di Libera San Marino. Il Movimento Civico Rete (una specie di grillini di sinistra) della coalizione Domani in Movimento è rimasto stabile, così come è rimasta stabile la lista liberale di Repubblica Futura.  Molto bene gli alleati democristiani del Movimento Civico Rete, un nuovo partito, Domani Motus Liberi.

L’affluenza, già molto bassa nel 2016, è crollata di ulteriori 3,9 punti al 55,7%. In Domani in Movimento erano coalizzati Rete e Domani Motus Liberi; in Libera San Marino Movimento Civico 10 (ambientalisti di sinistra), la Sinistra Socialista Democratica (sinistra), Movimento Ideali Socialisti e Riforme e Sviluppo; in Noi per la Repubblica Noi Sammarinesi (liberalconservatori), il Partito dei Socialisti e Democratici (socialdemocrazia), il Partito Socialista (socialdemocrazia moderata), e il Movimento Democratico San Marino Insieme.

Lo spostamento da sinistra al centro e al centro-destra è quindi stato massiccio. Per conoscere il dettaglio della situazione politica passata e presente di San Marino si legga l’articolo del collega Fabbio. Lo smottamento dei voti è stato frutto di quattro anni di potere della sinistra, in particolare capeggiata dalla Sinistra Socialista Democratica. La litigiosità (nulla di nuovo) delle liste di sinistra al potere ha minato la maggioranza, che è crollata dopo le dimissioni, oltre che dei consiglieri di minoranza, di quelli del partito ambientalista MovimentoCivico10 del Capitano Reggente in carica Luca Boschi.

La storica lista vincitrice ora dovrà formare una maggioranza. Lo scenario più probabile è una nuova coalizione di governo tra il Partito Democratico Cristiano e Domani in Movimento (Rete+Domani Motus Liberi). I seggi a suo sostegno sarebbero 36, cinque in più del 50%+1 dei seggi totali, che sono 60. Giancarlo Venturini, segretario PDCS e Zeppa e Ciavatta, i due leader di RETE, si dicono pronti a lavorare insieme. Una coalizione che, senza dubbio, assumerebbe contorni moderati, ma che dovrebbe recepire allo stesso modo le istanze di Rete.

 

 

Nella prossima pagina il commento sulle Elezioni a Dominca

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