Ultima parte del sondaggio realizzato da Bidimedia a gennaio, dopo le intenzioni di voto che potete ritrovare qui. In questa analisi ci concentriamo sulle elezioni per il Presidente della Repubblica che serviranno a determinare il successore di Sergio Mattarella al Quirinale.
Citato un po’ da tutti come un candidato probabile alla massima carica dello Stato, il Presidente del Consiglio Mario Draghi è il primo su cui abbiamo interpellato gli elettori. In quale carica lo preferiscono?
Ecco i risultati: il 51% vorrebbe che restasse a Palazzo Chigi e continuasse il lavoro iniziato lo scorso anno, mentre il 18% lo vorrebbe eletto alla Presidenza della Repubblica. Ben il 31% non si esprime.
Tra gli elettorati dei partiti si nota come la permanenza al governo sia l’opzione prediletta dai sostenitori di Forza Italia, Azione e Italia Viva. Molto scettici su entrambe le opzioni, invece, gli elettori del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia che probabilmente vorrebbero un cambio di esecutivo e Draghi, dunque, accompagnato alla porta. In nessun elettorato, va sottolineato, prevale l’opzione Draghi Presidente della Repubblica. Si temono le conseguenze delle dimissioni del governo?
E proprio su questo punto ci siamo concentrati con la domanda successiva. Se Draghi fosse eletto Capo dello Stato, gli elettori preferirebbero un nuovo governo o elezioni? Il 50% opterebbe per elezioni anticipate, il 37% vorrebbe un nuovo governo e il 13% non si esprime.
Le elezioni anticipate sono l’opzione ampiamente maggioritaria in Fratelli d’Italia e Lega, dove oltre quattro elettori su cinque sceglierebbero questa prospettiva. Ma gli eletti la penseranno allo stesso modo?
Opinione diametralmente opposta nei partiti di centro (Italia Viva, Azione) e nel Partito Democratico dove invece il 70% vorrebbe un nuovo esecutivo.
BiDiMedia non si è però limitata a testare l’opzione Draghi, ma a ha anche deciso di far valutare gli elettori l’adeguatezza per la carica dei vari nomi che circolano per il ruolo di Presidente della Repubblica.
Gli elettori vogliono in maggioranza Mario Draghi a Palazzo Chigi, ma allo stesso tempo risulta la figura che ottiene la valutazione più positiva per l’adeguatezza al ruolo di Presidente della Repubblica. Il 47% lo ritiene infatti molto o abbastanza adeguato, mentre il 44% poco o per nulla. A poca distanza troviamo il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, che il 43% valuta positivamente per la carica.
Nettamente staccati tutti gli altri possibili candidati: Berlusconi fa il record di elettori che non lo ritengono per nulla idoneo alla presidenza della Repubblica (54%), seguito da Letizia Moratti (43%). Ma in generale nessuno riesce a convincere più del 30% degli elettori, con il record negativo detenuto da Filippo Patroni Griffi (che è anche il meno conosciuto).
Andiamo ora ad analizzare come la valutazione dei candidati cambi tra i vari elettorati. Draghi convince in particolare i partiti più moderati dello scenario politico (PD, centristi e FI), dove raggiunge circa l’80% di valutazioni positive. Molto pià critici gli elettori di sinistra, M5S e Fratelli d’Italia.
Una distribuzione simile si osserva per Marta Cartabia, che viene considerata idonea al ruolo di Capo dello Stato, in particolare, dagli elettori di Azione e Italia Viva. Anche qui le valutazioni maggiori sono espresse da M5S e Fratelli d’Italia.
Analizzando i giudizi su Berlusconi, si nota una profonda spaccatura politica. Gli elettorati di tutti i partiti a sinistra di Italia Viva lo ritengono per nulla adeguato al ruolo di Presidente della Repubblica, con punte ancor più negative negative in M5S, PD e Sinistra. Spaccato, ma con prevalenza di valutazioni negative, l’elettorato di Coraggio Italia. Ma è a destra che, invece, Berlusconi è rivalutato, in particolare dagli elettori di Lega e Forza Italia dove circa il 70% lo ritiene idoneo a salire al Quirinale. Più critici gli elettori di Fratelli d’Italia.
Quasi universalmente non ritenuti adeguati gli ultimi due candidati proposti: Pier Ferdinando Casini e Giuliano Amato. Per il primo gli unici elettori che lo appoggiano sono quelli di Italia Viva, dove oltre l’80% lo vedrebbe bene alla Presidenza della Repubblica. Per il secondo invece i consensi maggiori si registrano nel Partito Democratico, dove il 54% esprime una valutazione positiva.
In conclusione, una piccola analisi di Mauro De Donatis, fondatore di BiDiMedia.
“Come finirà la partita del Quirinale? E’ davvero presto per esprimere certezze, ma qualche segnale, anche a guardare i numeri del sondaggio, si coglie. Innanzitutto, salvo miracoli, la candidatura di Berlusconi è “soltanto” di bandiera, non voluta al 100% nemmeno dalla propria parte, soprattutto in ambienti centristi e di Fratelli d’Italia. Non credo che si arriverà alla conta, è più probabile che Berlusconi faccia un passo indietro portando alla ribalta un nome apprezzato da tutti. Chi? Secondo il sondaggio i nomi più trasversali sono Draghi e Cartabia, nettamente. Anche nell’elettorato del M5S, solitamente restio ad apprezzare politici fuori dalla propria area, non sembrano esserci particolari preclusioni verso questi due nomi. Gli italiani sembrano volere un ritorno alle urne, se Draghi diventasse il nuovo Presidente della Repubblica. Ma a deciderlo saranno i partiti e, soprattutto, i singoli deputati e senatori che sono pienamente consapevoli del rischio di non essere più rieletti, per diversi motivi. La “minaccia” di tornare alle urne in caso di elezione di Draghi, sembra ogni giorno più spuntata. Paradossalmente ciò che potrebbe condurre alle elezioni è la non elezione di Draghi stesso, magari con una schiera di “traditori” che farebbero impallidire i 101 di Prodi. In sostanza, dovendo dare due nomi, direi Draghi e Cartabia tra Quirinale e Palazzo Chigi, resta solo da vedere in quale ordine.”
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