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IL GIRAMONDO- Elezioni parlamentari in GIAPPONE : se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che….. cambi solo il minimo indispensabile

File:Flag of Japan (with border).png - Wikimedia Commons

Il 31 ottobre gli elettori giapponesi si recano alle urne per la 49a elezione generale dei membri della Camera dei rappresentanti, la camera bassa del parlamento giapponese.   Queste  saranno le prime elezioni generali dell’era Reiwa (letteralmente “era dell’armonia”) iniziata nel 2019 con l’ascesa al trono dell’imperatore Naruhito e arrivano dopo i nove anni del lungo governo di Shinzo Abe e del breve e controverso governo di Yoshihide Suga .

Le elezioni del 2017 , avevano visto la vittoria per la terza volta consecutiva del Partito Liberal Democratico (LDP) e del primo ministro Shinzo Abe, al potere dal 2012, il quale ed è diventato nel 2019 il primo ministro che ha governato più a lungo nella storia del Giappone (era già stato primo ministro brevemente nel 2009) e nel 2020 quello che ha governato ininterrottamente più a lungo.  Abe ha scioccato gli osservatori quando ha annunciato il 28 agosto 2020 che si sarebbe dimesso dalla carica di primo ministro a causa di problemi di salute. Il suo capo del gabinetto Yoshihide Suga è stato quindi eletto presidente dell’LDP e gli è poi succeduto alla carica di Primo Ministro.

Nel frattempo, i numerosi partiti di opposizione del Giappone sono rimasti fratturati e disuniti. Il Partito Democratico Costituzionale (CDP) , cercando di affermarsi come il principale partito di opposizione di centro-sinistra contro l’LDP, si è fuso con la maggioranza del Partito Democratico per il Popolo (DPP) e del Partito Socialdemocratico (SDP) , nonché con diversi legislatori indipendenti alla fine del 2020, riorganizzandosi ufficialmente come nuovo partito pur mantenendo lo stesso nome e Yukio Edano come leader.  Una parte dei gruppi dirigenti del DPP e dell’SDP si sono tuttavia opposti alla fusione e quindi presenteranno comunque le proprie liste in queste elezioni.  Il partito nazionale Kibō no Tō del governatore di Tokyo Yuriko Koike è stato sciolto nel maggio 2018 dopo la fusione con il Partito Democratico per formare il Partito Democratico per il Popolo, mentre la stessa Koike è stata rieletta a valanga nel 2020 come indipendente. Il periodo dal 2017 ha visto anche la creazione di Reiwa Shinsengumi , un partito populista di sinistra formato dall’ex attore Taro Yamamoto , la cui posizione politica centrale è l’abolizione dell’imposta sui consumi. 

Il livello di approvazione del Primo Ministro Suga è  gradualmente peggiorato  a causa dell’insoddisfazione pubblica per la sua gestione della pandemia di COVID-19 , inclusa la lenta partenza delle vaccinazioni in Giappone rispetto al resto del mondo sviluppato e la sua gestione  delle Olimpiadi del 2020, rimandate di un anno a causa della pandemia di Covid-19.  Al termine dei giochi olimpici il Giappone ha avuto un aumento vertiginoso dei casi di Covid-19, dovuti alla variante Delta, che ha portato il governo a dichiarare lo stato di emergenza. Dopo varie sconfitte in elezioni locali, compresa quella per il consiglio regionale di Tokio e per l’elezione del sindaco di Yokohama,  ad inizio settembre Suga ha annunciato che avrebbe lasciato la leadership dell’LDP e di conseguenza la poltrona di Primo Ministro.  Il 29 settembre, ci sono state le elezioni all’interno dell’LPD per scegliere il nuovo leader. I due maggiori sfidanti erano  Taro Kono, esponente dell’area riformista e socialmente liberale del partito  e l’ex ministro degli esteri  Fumio Kishida alleato di Abe, che rappresentava la continuità con la leadership conservatrice attuale. Grazie al voto determinante dei parlamentari del partito, Kishida ha sconfitto Kono e altri due candidati diventando il nuovo leader dell’LDP e il 4 ottobre  è stato eletto dalla Dieta come 100° Primo Ministro del Giappone.

Nel frattempo l’8 settembre, l’opposizione di centrosinistra, formata dal  Partito Democratico Costituzionale (CDPJ), dal Partito Socialdemocratico (SDP), dal Partito Comunista Giapponese (JCP) e dalla sinistra populista di Reiwa Shinsengumi hanno formato una piattaforma politica congiunta e una coalizione elettorale anti-LDP per le imminenti elezioni.  Come parte dell’accordo, i membri dei 4 partiti coinvolti si sono ritirati dalla corsa in molti dei collegi uninominali per evitare la dispersione dei voti e concentrare le forze su un candidato comune dell’opposizione in ogni collegio.  E’ la prima volta che il Partito Comunista partecipa ad una coalizione elettorale a livello nazionale.

Tra gli altri principali partiti che partecipano a queste elezioni ci sono il Komeito, di ispirazione buddista, alleato dell’LDP,  la lista del rinnovato Partito Democratico per il Popolo (DPP) e il Partito dell’Innovazione (JIP),  di centrodestra, avversario dell’LDP, che ha la sua base nella città di Osaka.

 

 

IL SISTEMA POLITICO-ELETTORALE

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Il Giappone è una monarchia costituzionale democratica rappresentativa parlamentare bicamerale multipartitica in cui l’ Imperatore è il Capo dello Stato e il Primo Ministro è il Capo del Governo e presiede il Consiglio dei Ministri , che dirige il ramo esecutivo. ll potere legislativo è conferito alla Dieta nazionale,  il parlamento bicamerale del paese, che è composta dalla Camera dei rappresentanti e dalla Camera dei consiglieri. Il potere giudiziario è conferito alla Corte Suprema e ai tribunali inferiori, e la sovranità è conferita al popolo giapponese dalla Costituzione.

L’imperatore del Giappone è a capo della famiglia imperiale del Giappone. La Costituzione definisce l’imperatore il “simbolo dello stato e dell’unità del suo popolo”. Egli ha principalmente la funzione di svolgere i doveri cerimoniali e non detiene un vero potere politico. Ad oggi, il Giappone è l’unico paese del mondo con a capo un imperatore.

Il capo del ramo esecutivo, il Primo Ministro , è nominato dall’Imperatore su indicazione della Dieta. Deve essere un parlamentare e non può essere un esponente militare. I membri del governo sono nominati dal Primo Ministro e anch’essi non devono essere esponenti militari.

La camera bassa, la Camera dei Rappresentanti, la più potente delle due, detiene il potere sul governo, e può togliere la fiducia al Primo Ministro, costringendolo a dimissioni. La camera bassa ha anche il controllo finale sull’approvazione del bilancio, sulla ratifica dei trattati e sulla scelta del Primo Ministro. Se un disegno di legge viene approvato dalla camera bassa (la Camera dei rappresentanti) ma viene bocciato dalla camera alta (la Camera dei consiglieri), la camera bassa ha la  possibilità di annullare la decisione della Camera dei consiglieri. La camera bassa viene rinnovata al massimo ogni 4 anni. Il Primo Ministro ha il potere di scegliere la data delle elezioni e può quindi indire elezioni anticipate.

La camera alta, la Camera dei Consiglieri, è molto debole e può solo approvare o respingere le proposte di legge  presentate dalla Camera  bassa.   I membri della camera alta sono eletti per sei anni con la metà dei membri eletti ogni tre anni.

Secondo il “Democratic Index” del settimanale The Economist, il Giappone è una cosiddetta “Democrazia completa”, al livello di paesi tipo Austria, Spagna, Costa Rica e Maurizio.

 

Nelle prossime pagine, la storia politica del paese, i risultati delle ultime elezioni,  i principali partiti politici e gli ultimi sondaggi.

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