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Il Giramondo – Elezioni parlamentari nella Macedonia del Nord. L’ombra russa sul ritorno della destra nazionalista

I PARTITI POLITICI

Sono 17 liste che si sono presentate per queste elezioni. Di queste 11 rappresentano singoli partiti politici, 5  coalizioni multipartitiche e una è stata presentata da un gruppo di elettori indipendenti. E’ probabile che solo 5  o 6 di queste liste riusciranno ad ottenere seggi in parlamento. 

 

Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone – Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone (VMRO-DPMNE) 

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L’ Organizzazione rivoluzionaria interna macedone – Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone (semplificata come VMRO-DPMNE è un partito nazional-conservatore fondato nel 1990, membro del PPE e dell’Unione Democratica Internazionale che raggruppa i partiti di centrodestra.  Da quando la Macedonia è diventata indipendente è stato per gran parte del tempo il maggior partito del paese. Attualmente è il principale partito dell’opposizione, con 37 seggi su 120 nel parlamento macedone.

La prima parte della sigla “VMRO” che forma il nome del partito deriva dall’Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone, un movimento ribelle filo-bulgaro formato nel 1893 per combattere il dominio dell’impero ottomano. Dopo aver subito varie trasformazioni, l’organizzazione originale fu soppressa dopo il colpo di stato militare del 1934.

Con l’avvicinarsi della fine della Jugoslavia, in Macedonia si formarono varie formazioni politiche indipendentiste, tra le quali il Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone  (DPMNE).  Nel 1990 il partito decide di aggiungere al proprio nome quello dello storico movimento nazionalista.

Dopo le prime elezioni multipartitiche del 1990, VMRO-DPMNE divenne il partito più forte in Parlamento e partecipò ad un governo di unità nazionale. Nel 1994 boicottò il secondo turno delle elezioni accusando il governo socialdemocratico di frode elettorale.  Dopo aver vinto le successive  elezioni del 1998,  il VMRO-DPMNE formò formato un governo di coalizione con un partito di etnia albanese, il Partito Democratico degli Albanesi. Nel 1999, Boris Trajkovski , candidato di VMRO-DPMNE fu eletto Presidente della Macedonia.

Il partito  fu sconfitto alle elezioni legislative del 2002 quando, in un’alleanza con il Partito Liberale della Macedonia, ottenne solo 28 dei 120 seggi. Nel 2004 Trajkovski morì in un incidente aereo e alla presidenza fu eletto il socialdemocratico Branko Crvenkovski.  Il partito è tornato ad essere il più grande in parlamento nelle elezioni parlamentari del 2006 . Con 44 seggi su 120, il partito formò un governo in coalizione con il Partito Democratico degli Albanesi, guidato da Nikola Gruevski. Il partito vinse le successive  le elezioni parlamentari anticipate del 2008  ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi.  Nel 2009 il candidato del partito,  Gjorge Ivanov vinse le elezioni presidenziali. Gruevski restò al potere per dieci anni, fino a dopo le elezioni del 2016, quando l’opposizione socialdemocratica, guidati da Zoran Zaev, è riuscita a formare un governo di coalizione grazie all’appoggio dei partiti della minoranza albanese.

Il VMRO-DPMNE è stato criticato per la sua politica di ” antichizzazione ” cioè la rivendicazione di antiche figure macedoni come Alessandro Magno e Filippo II di Macedonia  come modo per esercitare pressioni sulla Grecia e per tentare di costruire una nuova identità sulla base di un presunto legame con il mondo dell’antichità ellenica, che ha portato a feroci contrasti politici con il governo greco.

Sotto la guida di Nikola Gruevski, il VMRO-DPMNE ha adottato una politica pro-serba e tendenzialmente filorussa, estremamente tiepida se non proprio ostile nei confronti dell’Unione Europea. Il VMRO-DPMNE è stato ampiamente accusato di nepotismo e autoritarismo ed è stato coinvolto in una serie di scandali intercettazioni telefoniche, corruzione e riciclaggio di denaro sporco. Dopo che Gruevski ha perso la guida del governo la magistratura ha avviato una serie di indagini nei suoi confronti per il coinvolgimento in attività illegali. Nel 2018 Gruevski è stato condannato ma è fuggito all’estero prima di essere incarcerato.  Attualmente Gruevski rimane  presidente onorario del partito.

Il VMRO-DPMNE ha successivamente portato avanti un’opposizione durissima all’accordo di Prespa raggiunto tra la Repubblica di Macedonia e la Grecia , che ha risolto la disputa sulla denominazione della Macedonia, rinominando il paese come Macedonia del Nord.  Alle elezioni del 2020 il partito si è presentato all’interno di una coalizione di centrodestra che ha ottenuto 44 seggi ed è rimasto all’opposizione..

Ideologicamente il VMRO-DPMNE è un partito conservatore nazionalista basato sull’etnia macedone, anche se in passato ha formato governi di coalizione anche con partiti rappresentanti dell’etnia albanese. Sotto la guida di Nikola Gruevski, il partito ha promosso una politica identitaria ultranazionalista fortemente antialbanese, passando da una politica filo-UE e filo-NATO ad una nettamente euroscettica e antioccidentale.

 

Coalizione “Per un futuro europeo”  

La coalizione “Per un futuro europeo”  è un’alleanza elettorale formata da 12 partiti di centrosinistra, i principali dei quali sono l’Unione Socialdemocratica della Macedonia (SDMS), e il Partito Liberaldemocratico (LDP) e il Rinnovamente Democratico della Macedonia (DOM).

Unione Socialdemocratica della Macedonia (SDSM) 

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L’ Unione socialdemocratica della Macedonia  è un partito socialdemocratico europeista fondato nel 1991, membro del PSE e dell’Alleanza Progressista dei partiti socialisti e democratici. Attualmente è il principale partito di governo in Macedonia, con 31 seggi su 120 in parlamento.

Il partito fu fondato dallo scioglimento della Lega dei Comunisti di Macedonia dopo la fine della ex Jugoslavia. Dal settembre 1992 al 1998 e dal 2002 al 2006 l’SDSM è stato il più grande partito in parlamento e il principale partito del governo e ha mostrato un atteggiamento moderato e riconciliante nei confronti delle minoranze etniche nella Macedonia settentrionale. Alle prime elezioni parlamentari del 1990, il partito finì secondo alle spalle di VMRO-DPMNE e fece parte del governo di unità nazionale dal 1991 al 1992. Dal 1992 al 1994 il SDSM fu in un governo di coalizione con il Partito liberale e il Partito socialista. Il SDSM vinse le elezioni parlamentari nel 1994 e guidò un governo di centrosinistra fino al 1998, quando dovette lasciare il potere ai nazional-conservatori del VMRO-DPMNE. Nel 2002 ottenne 60 seggi su 120, grazie ad un’alleanza con il Partito Liberaldemocratico e guidò un governo appoggiato dall’Unione Democratica per l’Integrazione.

Il leader storico del partito, Branko Crvenkovski, è stato Primo Ministro dal 1992 al 1998 e di nuovo dal 2002 al 2004, quando è stato eletto Presidente della Macedonia.

Da settembre 2006 a dicembre 2016 il SDSM è stato il principale partito di opposizione in parlamento al governo nazional-conservatore di Nikola Gruevski. Nel 2013 Zoran Zaev è stato eletto leader del partito. Nel 2015 e nel 2016 il partito ha organizzato vaste manifestazioni di protesta dopo che era stato scoperto che il governo aveva intercettato illegalmente oltre 20’000 cittadini. Nelle  elezioni parlamentari a fine 2016 , l’SDSM ha guidato la coalizione di sinistra “Per la vita in Macedonia” che ha vinto 49 su 120 parlamentari nell’assemblea macedone, il secondo miglior risultato nella storia del partito, dopo la vittoria al elezioni parlamentari nel 2002. Nonostante il SDSM fosse arrivato in seconda posizione contro il VMRO-DPMNE che aveva ottenuto 51 seggi parlamentari, Zoran Zaev è riuscito a farsi nominare Primo Ministro a capo di una coalizione di governo con vari partiti rappresentanti della minoranza albanese.

Prima delle elezioni parlamentari del 2020, il partito ha cambiato il suo logo per renderlo simile ad altri partiti socialdemocratici europei e cambiando il suo colore primario in rosso. Dopo i risultati deludenti delle elezioni locali del 2021 nella Macedonia del Nord, Zoran Zaev si è dimesso dalla carica di presidente del partito e successivamente da quella di primo ministro, sostituito da Dimitar Kovačevski, che ha guidato il governo fino al gennaio di quest’anno quando è stato nominato un governo tecnico per portare il paese alle elezioni.

Partito Liberaldemocratico (LDP)

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Il Partito Liberaldemocratico  della Macedonia è un partito liberale progressista di centro-sinistra, fondato nel 1997,  membro dell’ALDE e dell’Internazionale Liberale, attualmente presente con 2 seggi nel parlamento macedone.

Il fondatore del partito fu Petar Goshev, che era stato l’ultimo presidente della Lega dei comunisti della Macedonia .  Nelle elezioni del 1998 il partito ottenne 8 seggi in parlamento. Nel 1999 l’ala di centrodestra del partito si scisse fondando il Partito Liberale.  Nelle elezioni del 2002 il partito ottenne 12 seggi in parlamento ed entrò nel successivo governo di centrosinistra guidato dai socialdemocratici dell’SDSM, per poi tornare all’opposizione nel 2006 con la vittoria del centrodestra. Nel 2011 il partito ottenne solo l’1,5% dei voti e perse tutti i propri seggi in parlamento. Nelle elezioni del 2016 e del 2020 il partito si è presentato all’interno della lista guidada dall’SDSM e ha ottenuto rispettivamente 3 e 2 seggi in parlamento.

Rinnovamento Democratico della Macedonia (DOM)

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Il Rinnovamento Democratico della Macedonia (DOM) è un ecologista di centro-sinistra, fondato nel 2006, attualmente presente con un seggio nell’Assemblea Nazionale.

Alle elezioni del 2006 , il partito vinse l’1,9% dei voti e 1 seggio in parlamento. Dal 2008 al 2016 il DOM ha fatto parte della coalizione di governo guidata dal partito conservatore VMRO-DPMNE . Nelle elezioni parlamentari del 2008 e del 2011 il DOM, come parte della coalizione, ha ottenuto 1 seggio. Nel 2016 e nel 2020 il DOM si è invece presentato all’interno della lista di centrosinistra guidata dall’SDSM e ha ottenuto in entrambi  i casi 1 seggio. 

Il partito promuove attivamente una politica ecologista per la Macedonia del Nord. Gli obiettivi politici del DOM sono: posti di lavoro verdi, energie rinnovabili, diritti umani, democrazia, ecologia, turismo, eco-agricoltura, emancipazione delle donne, cultura e più fondi per la scienza e l’istruzione.

 

Coalizione VLEN

La coalizione VLEN è un’alleanza di partiti rappresentanti della minoranza albanese, i principali dei quali sono il Movimento Besa (DB), Alternativa (A) e la fazione principale dell’Alleanza per gli Albanesi (ASh/AA).

Movimento Besa  (LB/DB)

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Il movimento Besa è un partito di centrodestra socialmente conservatore rappresentante della comunità albanese, fondato nel 2014.  Alle elezioni parlamentari del 2016, Besa ha vinto cinque seggi, diventando il secondo più grande partito albanese in parlamento ed ha appoggiato dall’esterno il governo del socialdemocratico Zoran Zaev.  Alle elezioni del 2020 il partito ha fatto parte della lista guidata dai socialdemocratici dell’SDMS, ottenendo 4 seggi,  poi ridotti a 2 causa del passaggio di due deputati ad un altro partito.

 

 

 

Alleanza per gli Albanesi (ASh/AA)

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Alleanza per gli albanesi  è un partito conservatore europeista, rappresentante della comunità albanese, attualmente presente nel parlamento macedone con 8 seggi.  Il partito fu fondato nel 2015.  Nelle elezioni parlamentari de  2016 ottenne 3 seggi, entrando a far parte del governo di Zoran Zaev.  Alle elezioni del 2020 si presentò in una lista unita assieme al partito Alternativa, che ottenne 12 seggi, 8 dei quali andarono all’Alleanza per gli Albanesi, rimanendo all’opposizione per tutta la legislatura. In queste elezioni la direzione del partito ha deciso di far parte della coalizione VLEN, tuttavia una fazione del partito ha respinto tale decisione e ha presentato i propri candidati per la coalizione “Fronte Europeo”.

Il partito ha come obiettivo principale il raggiungimento della piena uguaglianza nazionale tra albanesi e macedoni ed è a favore di un governo multietnico, europeo e democratico che garantisca lo sviluppo economico sostenibile e la stabilità politica. I principi fondamentali della sua piattaforma politica sono la piena uguaglianza tra le comunità, lo stato di diritto, l’assistenza sociale, un’amministrazione statale trasparente e basata sul merito oltre alla prevenzione dell’emigrazione di giovani professionisti istruiti e degli albanesi in generale dal paese.

Alternativa

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Alternativa è un partito rappresentante della minoranza albanese, fondato nel 2019. Nelle elezioni parlamentari del 2020 , il partito si è presentato in una lista assieme all’Alleanza per gli Albanesi (AA). La lista ha ottenuto 12 seggi, 4 dei quali sono andati ad Alternativa.

 

 

 

Coalizione “Fronte Europeo” 

La coalizione “Fronte Europeo” è un’alleanza di partiti europeisti rappresentanti della minoranza albanese, i principali dei quali sono l’Unione Democratica per l’Integrazione (DUI/BDI), il Partito Democratico degli Albanesi (PDA/PDSh) e una fazione dell’Alleanza per gli Albanesi (ASh/AA).

Unione Democratica per l’Integrazione (DUI/BDI)

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L’ Unione Democratica per l’Integrazione è un partito di centrosinistra, europeista ed ambientalista, rappresentante della minoranza etnica albanese, attualmente presente in parlamento con 13 seggi.

il DUI/BDI  è  stato storicamente il più grande partito albanese della Macedonia del Nord. Il partito si è formato immediatamente dopo il conflitto del paese del 2001 tra l’ Esercito di liberazione nazionale (NLA) e le forze di sicurezza macedoni. Il leader della NLA Ali Ahmeti divenne presidente del partito. Alle elezioni parlamentari del 2002 , il partito ottenne il 12,1% dei voti popolari (70% dei voti albanesi) e 16 dei 120 seggi in parlamento. Dal 2002 al 2006 ha fatto parte della coalizione di governo insieme all’Unione socialdemocratica di Macedonia (SDSM) e al Partito Democratico Liberale .

Nelle elezioni parlamentari del 2006 , il partito ha formato una coalizione con altri partiti minori, ricevendo 12,2% dei voti e 16 seggi. Sebbene il DUI/BDI avesse ottenuto il maggior numero di seggi tra i partiti di etnia albanese, non fu invitato dal nuovo primo ministro Nikola Gruevski a partecipare al nuovo governo. Il suo posto fu preso dal secondo più grande partito politico albanese, il Partito Democratico degli Albanesi .

Tuttavia, dopo le elezioni parlamentari anticipate del 2008 , il partito è entrato a far parte del governo di Gruevski, dove è rimasto fino al 2016. Nelle elezioni del 2011 il DUI ha ottenuto 15 seggi, saliit a 19 nel 2014 e scesi a 10 nel 2016, quando buona parte dei suoi elettori hanno votato per il Movimento Besa.  Dopo le elezioni del 2016 è entrato a far parte del governo di centrosinistra guidato dal socialdemocratico Zoran Zaev. Alle elezioni del 2020 il partito si è presentato da solo ottenendo l’11,5% dei voti e 15 seggi. Dopo le elezioni è rimasto all’interno della maggioranza dei governo di Zoran Zaev e di Dimitar Kovačevski. Il 28 gennaio di quest’anno Talat Xhaferi del DUI/BDI è stato eletto primo ministro del governo tecnico che ha guidato il paese alle elezioni parlamentari.

Il DUI/BDI in passato è stato un partito di centrodestra socialmente conservatore, tuttavia negli ultimi anni si è spostato a sinistra,  modificando il suo programma in senso socialmente liberale e ambientalista.

Partito Democratico degli Albanesi (DPA/PDSh)

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Il Partito Democratico degli Albanesi è un partito di centrodestra conservatore rappresentante della comunità albanese, fondato nel 1997.  E’ membro dell’Unione Democratica Internazionale che raggruppa partiti moderati di centrodestra. Attualmente è presente con un deputato nel parlamento macedone.

Il partito fu formata dalla fusione di due partiti albanesi di centrodestra preesistenti. Nelle elezioni parlamentari del 1998 il partito ottenne 8 seggi, entrando a far parte del governo di centrodestra guidato dal VMRO-DPMNE.  I seggi scesero a 7 nel 2002, quando il partito andò all’opposizione.  Nel 2006 il partito ottenne 11 seggi  e tornò al governo con il VMRO-DPMEN, per poi tornare all’opposizione nel 2008  I seggi scesero a 8 nel 2011 a 7 nel 2014 per poi crollare a 2 nel 2016 e ad 1 solo nel 2020. Dopo le ultime elezioni è entrato a far parte dello governo di centrosinistra guidato dal socialdemocratico Zoran Zaev.

 

La Sinistra (Levica)

Per la Nostra Macedonia (ZNAM)

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Per la nostra Macedonia è un partito di sinistra nazionalista  fondato pochi mesi fa dall’ex deputato dell’SDSM e attuale sindaco di Kumanovo Maksim Dimitrievski, che si candida in queste elezioni presidenziali. Il partito non ha nessun rappresentante in parlamento.

Il partito è socialmente ed economicamente di sinistra, tuttavia ha una forte componente nazionalista ed euroscettica. L’obiettivo del partito è di attrarre elettori nazionalisti sia di destra che di sinistra e di far parte del prossimo governo per poter abolire il nuovo codice penale  recentemente modificato per essere in linea con gli standard europei.

 

 

Continuiamo nella prossima pagina con i candidati alla presidenza

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