Sondaggio Eumetra: settimana difficile per PD, M5S e AVS. Renzi-Bonino debuttano con un buon 5,4%, Azione sotto la soglia
Aprile 14, 2024
Barometro Politico Demopolis: PD al 20%, Forza Italia supera la Lega. SUE al 4,6% a rischio soglia, Azione e AVS sotto il 4%
Aprile 15, 2024

Il Giramondo – Elezioni parlamentari in Croazia. Il Presidente socialdemocratico Milanović “scende in campo” contro il Primo Ministro conservatore Plenković

I PARTITI POLITICI

Sono 41 le liste  che partecipano in queste elezioni, in gran parte si tratti di liste rappresentanti coalizioni  tra partiti nazionali e partiti regionali, create allo scopo di massimizzare il numero dei seggi ottenuto all’interno di ogni distretto. Questa strategia ha permesso di avere un numero record di 23 partiti rappresentati nel parlamento uscente. Anche stavolta  ci saranno circa una dozzina di partiti nazionali e altrettanti partiti regionali o legati alle minoranze etniche che dovrebbero ottenere seggi in parlamento.

 

Coalizione HDZ e alleati

Come nelle elezioni precedenti, il partito di governo HDZ ha formato una coalizione elettorale con altri partiti di centrodestra, cioè il Partito Liberale Cristiano Sociale (HSLS), il Partito Popolare Croato (HNS), il Partito Democristiano Croato (HDS), il Partito Croato dei Pensionati (HSU), e la candidata indipendente Marijana Petir.

Unione Democratica Croata (HDZ)

HDZ logo.svg

L’Unione Democratica Croata (in croato: Hrvatska demokratska zajednica o HDZ,) è un partito di centrodestra liberalconservatore  (in passato di destra nazionalista).  È uno dei due principali partiti politici contemporanei in Croazia, insieme al Partito socialdemocratico di centro sinistra (SDP). Attualmente è il più grande partito del Sabor con 62 seggi e guida il governo del paese con il primo ministro Andrej Plenković. L’DZ è membro del PPE e dell’Unione Democratica Internazionale e dell’Internazionale Democratica Centrista.

La HDZ fu fondata nel 1989 da un gruppo di dissidenti di destra nazionalista, guidati da Franjo Tudjiman che richiedevano l’indipendenza della Croazia dalla Jugoslavia. Nelle prime elezioni multipartitiche del 1990 l’HDZ ottenne la maggioranza assoluta dei seggi. Stjepan Mesić divenne primo ministro e Franjo Tudjiman presidente della presidenza croata. Tudjiman fece approvare una nuova costituzione croata e fece dichiarare l’indipendenza della Croazia nel 1991.  Nel 1992 si svolsero le elezioni presidenziali che videro la vittoria di Tudjiman, il quale fu poi riconfermato nelle elezioni del 1997 e rimase leader fino alla sua morte nel 1999.  L’HDZ ottenne la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento nelle elezioni del 1992 e in quelle del 1995.  Durante la guerra civile contro la minoranza serba che aveva dichiarato la repubblica indipendente di Krajina, e nel corso del conflitto armato in Bosnia-Erzegovina, la politica di destra nazionalista dell’HDZ contribuì all’escalation della violenza e al precipitare degli eventi che portarono alla guerra civile contro la minoranza serba in Croazia e al conflitto in Bosnia-Erzegovina tra croati, serbi e bosniacchi (bosniaci mussulmani). In politica economica i governi dell’HDZ portarono avanti una veloce privatizzazione della quale si avvantaggiarono imprenditori politicamente legati all’HDZ.

Gli scandali finanziari e la corruzione che dominarono gli anni ’90 e la morte di Tudjiman portarono l’HDZ alla sconfitta nelle elezioni del 2000, dove ottenne solo 46 seggi su 151 e dovette passare all’opposizione di un governo di centrosinistra, mentre vari esponenti del partito venivano processati e condannati per corruzione. L’HDZ ha iniziato a riprendersi quando il Tribunale penale internazionale ha iniziato a perseguire i comandanti dell’esercito croato, provocando così un forte contraccolpo nazionalista nell’opinione pubblica che ha riportato consensi all’HDZ.  Sebbene l’HDZ, e il suo nuovo leader Ivo Sanader, avessero supportato le proteste nazionaliste, hanno poi gradualmente iniziato a prendere le distanze dalla retorica più estrema, portando lentamente il partito verso posizioni di centrodestra moderata, espellendo dal partito la fazione di destra nazionalista.  Alle elezioni del 2003 l’HDZ  vinse il 33,9% dei voti e 66 seggi, riuscendo a tornare al governo grazie ad una coalizione  di centrodestra.  Il governo Sanader iniziò a fare una politica di avvicinamento all’Unione Europea e di riappacificazione con la minoranza serba del paese.  Sanader fu confermato primo ministro anche dopo le elezioni del 2007.  Nel 2009, a causa della crisi economica, Sanader si dimise e fu sostituito dalla sua compagna di partito Jadranka Kosor, prima donna a guidare il governo croato.

L’HDZ fu nuovamente coinvolto in vari casi di corruzione , che portarono all’arresto e alla  condanna di Sanader.  Questo ebbe ripercussioni molto negative alle elezioni del 2011, dove l’HDZ  ottenne solo 44 seggi e il governo passò ad una coalizione di centrosinistra guidata dall’SDP.  L’HDZ tuttavia fu in grado di vincere le elezioni presidenziali del gennaio 2015 con la sua candidata Kolinda Grabar-Kitarović, che fu la prima donna capo dello stato della Croazia.  L’HDZ ebbe l’occasione di tornare al governo dopo le elezioni parlamentari che si tennero alcuni mesi dopo grazie ad un accordo con il partito liberale MOST, che aveva avuto un notevole successo elettorale. La coalizione tuttavia resse meno di un anno. Nel 2016 si tennero nuove elezioni che videro un avanzamento dell’HDZ e un arretramento di MOST. Fu fatta una nuova coalizione tra HDZ e Most guidata dal nuovo leader dell’HDZ Andrej Plenković, esponente della corrente moderata del partito. La coalizione resse comunque pochi mesi. Nel 2017 MOST abbandonò il governo e Plenković formò un governo con i liberali di HNS-LD. Nel le elezioni presidenziali del 2019 Kolinda Grabar-Kitarović fu sconfitta dal leader socialdemocratico Zoran Milanović.  Le elezioni parlamentari del 2020 videro una nuova vittoria dell’HDZ, che ottenne 62 seggi (66 considerando i partiti della sua coalizione), il che permise a Plenković di rimanere alla guida del governo con una maggioranza  che comprendeva anche due partiti minori e gli 8 rappresentanti delle minoranze etniche.

In termini ideologici,  l’HDZ è un partito cristiano-conservatore.  Durante gli anni ’90 aveva una politica di destra fortemente nazionalista, che tuttavia si è affievolita nel corso degli anni. Per quanto riguarda l’Unione Europea,  l’euroscetticismo degli anni ’90 ha ceduto il posto ad una politica fortemente europeista. In termini economici, il partito sostiene un’economia sociale di mercato più moderata rispetto al liberismo economico dei decenni passati.

Partito Popolare Croato – Liberal Democratici (HNS-LD) 

LogoIl Partito popolare croato – Democratici liberali (in croato: Hrvatska narodna stranka – Liberalni demokrati o HNS – LD) è un partito liberale progressista fondato nel 1990, membro dell’ALDE, attualmente rappresentato con 1 seggio nel parlamento croato.

Il partito fu formato da un gruppo di parlamentari liberali che erano entrati in parlamento nelle prime elezioni multipartitiche dello stesso anno. Nel 1992 ottenne 6 seggi in parlamento, che scesero a 2 nel 1995. Fino al 2000 il partito fu all’opposizione del governo nazional-conservatore dell’HDZ.  Dal 200o al 2003 fu parte del governo di centrosinistra di Ivica Racan. Nel 2000 l’ex primo ministro Stjepan Mesić, che nel 1997 era passato dall’HDZ all’HNS, fu eletto presidente, poi riconfermato per un secondo termine nel 2005. Nel 2003 il partito conquistò 10 seggi in parlamento ma dovette andare all’opposizione del nuovo governo dell’HDZ.   Nel 2005 il Partito Popolare si fuse con il Partito dei Democratici Liberali, modificando il proprio nome in HNS-LD.  La nuova formazione ottenne 7 seggi nelle elezioni del 2007. Nel 2011 l’HNS-LD fu parte della coalizione di centrosinistra guidata dall’SDP e ottenne ben 14 seggi, partecipando al successivo governo di centrosinistra. Nel 2015 e nel 2016 si presentò nuovamente in coalizione con l’SPD ottenendo in entrambi i casi 9 seggi e andando all’opposizione del governo di centrodestra. Nel 2017  il partito decise di entrare a far parte della maggioranza di governo di centrodestra di Andrej Plenkovic. Questa decisione provocò una scissione nel gruppo parlamentare che portò alla creazione dell’Alleanza Civica Liberale (GLAS) che rimase all’interno dell’alleanza di centrosinistra. Nelle elezioni del 2020 l’HNS-LD si presentò con una propria lista che ottenne l’1,5% dei voti ed un seggio. .

Partito Croato dei Pensionati (HSU)

HSU Logo.svg

ll Partito Croato dei Pensionati (Hrvatska stranka umirovljenika o HSU) è un partito politico di centrosinistra fondato nel 1996 attualmente senza rappresentanza parlamentare. Il partito ottenne il suo primo successo elettorale nelle elezioni del 2007,  ottenendo il 4,1% dei voti e un deputato, che decise di appoggiare dall’esterno il governo di centrodestra di Ivo Sanader, che  perseguiva politiche relative ai pensionati in linea con l’opinione dell’HSU.  Nel 2011 il partito si è presentato nella coalizione di centrosinistra guidata dall’SDP, alleanza confermata nelle elezioni del 2015, del 2016 e infine in quelle del 2020.  Dopo il fallimento della coalizione di centrosinistra con l’SDP,  il Partito dei Pensionati ha deciso di appoggiare il governo di centrodestra di Andrej Plenković.

 

 

Coalizione “Fiumi di Giustizia”

non definito

Fiumi di Giustizia (in croato : Rijeke pravde ) è un’alleanza politica di centrosinistra formata in occasione di queste elezioni. La coalizione, il cui principale componente è il Partito Socialdemocratico (SDP)  è l’erede della coalizione  di centrosinistra “Restart” che si era presentata nelle elezioni precedenti . La Coalizione è ufficialmente  guidata dal presidente dell’SDP Peđa Grbin, tuttavia il candidato primo ministro della coalizione è l’attuale presidente Zoran Milanović.  I partiti che compongono la coalizione sono i seguenti:

 

  • Partito Socialdemocratico della Croazia (SDP)
  • Centro (CENTAR)
  • Partito Contadino Croato (HSS)
  • Alleanza Civica Liberale (GLAS)
  • Partito Popolare – Riformisti (NS-R)
  • Bojan Glavašević (deputato indipendente)
  • Dalija Orešković e “Persone con un Nome e un Cognome” (DO i SIP)

Partito Socialdemocratico della Croazia (SDP) 

Socijaldemokratska Partija Hrvatske Logo.svg

ll Partito socialdemocratico della Croazia (in croato: Socijaldemokratska partija Hrvatske o SDP) è un partito  socialdemocratico europeista, membro del PSE, dell’Internazionale Socialista e dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici. L’SDP è uno dei due principali partiti politici in Croazia, insieme  all’ Unione democratica croata (HDZ). Attualmente detiene 13 seggi su 151 nel parlamento croato.

L’SDP fu  istituito nel 1990 dalla fazione socialdemocratica dell’ex Lega dei comunisti della Croazia (SKH), la filiale croata della Lega dei comunisti della Jugoslavia (SKJ).  Nelle elezioni dell’agosto 1992, le prime elezioni tenute secondo la nuova Costituzione della Croazia, l’SDP vinse il 5,5% del voto popolare e  11 seggi, andando all’opposizione del governo nazional-conservatore dell’HDZ.  Nel 1995 la percentuali di voti salì all’8,9%.

Per le elezioni del 2000 l’SDP strinse un’alleanza elettorale con i liberali dell’HSLS e altri partiti minori che ottenne il 38,7% dei voti. Fu costituito quindi un governo di centrosinistra guidato dal leader dell’SDP Ivica Racan.  Quello di RAcan fu il primo governo pro-europeista dopo i governi nazionalisti dell’HDZ. La coalizione di governo tuttavia fu scossa da vari conflitti, soprattutto all’interno dell’HSLS e dall’abbandono di alcuni partiti regionali.   Nel 2003 si tennero elezioni anticipate dove l’SDP ottenne solo 34 seggi su 151, tornando all’opposizione. Nel 2007 il partito subì  un duro colpo a causa della morte del suo leader Ivica Račan. L’ex portavoce del partito Zoran Milanović fu quindi eletto come nuovo leader. Nel 2007 l’SDP , che si presentava da sola, ottenne un ottimo risultato con il 31,2% dei voti e 56 seggi, ma dovette comunque rimanere all’opposizione del governo di coalizione di centrodestra.

Nelle elezioni presidenziali del 2010 fu eletto il candidato dell’SDP Ivo Josipović.  L’anno successivo l’SDP formò un’alleanza elettorale chiamata Kukuriku,  che ottenne il 40,4% dei voti e 81 seggi su 151, andando al governo, con Milanovic come primo ministro.

Nelle elezioni parlamentari del 2015, la coalizione guidata dall’SDP perse terreno, a causa dell’ingresso in parlamento di MOST, un nuovo partito liberale di centrodestra. Dopo le elezioni fu formata un’alleanza di governo tra MOST e l’HDZ e l’SDP dovette tornare all’opposizione. Le elezioni anticipate del 2016 confermarono grossomodo il risultato del 2015, con l’SDP di nuovo all’opposizione. Milanovic si dimise dal leader del partito, lasciando il posto a Davor Bernardić.  Tuttavia Milanovic ha partecipato alle elezioni presidenziali del 2019 sconfiggendo al ballottaggio la presidente uscente Kolinda Grabar-Kitarović dell’HDZ e diventando quindi il nuovo presidente croato.

Nelle elezioni parlamentari del 2020 , l’SDP ha ottenuto il suo peggior risultato elettorale dagli anni ’90, ottenendo solo 34 seggi, portando alle dimissioni di Davor Bernardić, poi sostituito da  Peđa Grbin. Nel luglio 2021 sono scoppiati scontri all’interno del partito tra i sostenitori di Grbin e Bernardić, seguiti dall’espulsione di 21 deputati, 11 dei quai poi hanno fondato un nuovo partito denominato  Social Democratici.

Partito Contadino Croato (HSS)

Croatian Peasant Party alt logo.svg

ll Partito contadino croato (in croato: Hrvatska seljačka stranka, HSS) è un partito agrario, liberale ed europeista. Fondato nel 1904, è il più antico partito attualmente esistente in Croazia.  Attualmente ha 2 seggi nel parlamento croato.

Il partito inizialmente si chiamava Partito Contadino dei Popoli Croati (HPSS) ed aveva una ideologia cristiano-conservatrice.  Nelle prime elezioni del Regno di Jugoslavia del 1920 il partito vinse tutti i seggi assegnati alla Croazia. Successivamente cambiò il nome in  Partito Contadino Repubblicano Croato (HRSS)  iniziando a sostenere la secessione della Croazia dalla Jugoslavia.  Nel 1927 modificò il proprio nome in quello attuale. Con l’avvento della dittatura nel 1929 il partito fu bandito.  Il partito partecipò alle elezioni del 1935 e a quelle del 1938 come parte della coalizione dei partiti di opposizione. Nel 1941 con l’occupazione nazista della Croazia il partito fu nuovamente bandito. Con l’arrivo della dittatura comunista nel 1945 il gruppo dirigente del partito fuggì all’estero.

Con l’avvento del sistema multipartitico nel 1990, l’HSS fu ricostruito e alle elezioni del 1990 vinse diversi seggi nel parlamento croato. Nelle elezioni del 1992 i seggi scesero a 3 per poi salire a 10 nel 1997. In quegli anni il partito restò all’opposizione del governo nazional-conservatore dell’HDZ.  Nelle elezioni del 2000 ottenne 17 seggi, presentandosi all’interno di una coalizione di partiti liberali ed entrò a far parte del governo di centrosinistra guidato dall’SDP. Nel 2003 scese a 10 seggi e passò all’opposizione.  Nel 2007 i seggi scesero ulteriormente a 6, ma l’HSS entrò a far parte del governo di centrodestra guidato dall’HDZ. Questa scelta non piacque agli elettori del partito e nelle elezioni del 2011 l’HSS ottenne un solo seggio in parlamento.  Nel 2015 si presentò in coalizione con l’HDZ, ottenendo 1 seggio, per poi appoggiare dall’esterno il governo di centrodestra. Dopo la rottura con l’HDZ, nelle elezioni del 2016 l’HSS si presentò in lista con l’SDP ottenendo 5 seggi e rimanendo all’opposizione del successivo governo di centrodestra. Anche nel 2020 l’HSS si presentò assieme all’SDP ottenendo solo due seggi.

Centar

undefined

Il Centro (in croato: Centar) è un partito di centro liberale, membro dell’ALDE, attualmente presente con un seggio nel parlamento croato.  I valori fondamentali sostenuti dal partito sono la promozione della democrazia, la gestione responsabile e trasparente delle risorse pubbliche, la protezione civile proattiva dei diritti umani fondamentali, lo sviluppo economico e la protezione dell’ambiente. 

Il partito fu fondato nel 2013 con con il nome Pametno (che in croato significa  intelligentemente) come lista civica nella città di Spalato per partecipare alle elezioni locali, dove ottenne 4 seggi nel consiglio comunale. Nel 2015 si trasformò in un vero e proprio partito politico nazionale, partecipando alle elezioni parlamentari, senza tuttavia ottenere alcun seggio. Nelle elezioni parlamentari straordinarie del 2016, il partito si presentò assieme ad un altro partito regionale Za Grad, ottenendo il 2% dei voti ma non riuscendo ad eleggere deputati.  Alle elezioni del 2020 fece parte di una coalizione di partiti centristi, la quale ottenne il 4% dei voti e 3 seggi, uno dei quali andò a Pametno. Nel novembre 2020 il partito si è unito ad un altro piccolo partito liberale, modificando il proprio nome in Centar.

Nelle elezioni comunali del 2021 il candidato del partito, Ivica Puljak,  è stato eletto sindaco di Spalato, sconfiggendo il candidato dell’HDZ. Puljak è stato poi riconfermato nelle elezioni comunali straordinarie del 2022.

Sostieni Sondaggi Bidimedia!

Puoi farlo nei modi che ti descriviamo in seguito… E, se puoi, disattiva il tuo ad-blocker, grazie!

Modalità preferita: donazione tramite bonifico tramite al conto dell’Associazione Bidimedia
Conto di BIDIMEDIA
IBAN IT65F0623012782000036505055

Fai una donazione tramite PayPal

Sondaggi BiDiMedia è un sito nato nel 2010. Se vi piace e siete contenti del nostro servizio gratuito potete farci una piccola donazione. Anche di pochi euro. Grazie a chi ci permetterà di crescere sempre di più cliccando sul banner “Dona con PayPal”!

Offrici un caffé con
Ko-fi

Ci leggi da tanto tempo? Ci hai appena scoperti? In entrambi i casi, se ti piace il nostro lavoro, puoi contribuire alla nostra sopravvivenza donandoci anche solo un piccolo caffè. Grazie!

Tramite Ko-fi puoi fare una micro-donazione ed essere sicuro che essa finanzierà interamente Sondaggi Bidimedia, senza percentuali di intermediazione.

Fai i tuoi acquisti cliccando sui banner

In qualità di Affiliato Amazon, Sondaggi Bidimedia riceve un guadagno dagli acquisti idonei.

In qualità di Affiliato Amazon, Sondaggi Bidimedia riceve un guadagno dagli acquisti idonei.