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IL GIRAMONDO- Elezioni parlamentari in Svezia. Riuscirà la Prima Ministra Magdalena Andersson ad interrompere il declino della socialdemocrazia svedese?

I PARTITI POLITICI

Per le elezioni di domenica prossima si presentano oltre 30 partiti. Di questi solo 8 hanno qualche possibilità secondo i sondaggi di raggiungere la soglia del 4% per essere rappresentati in parlamento.

I due schieramenti principali sono il blocco dei partiti di centrosinistra (socialdemocratici, verdi, centristi e sinistra) e quello di centrodestra (moderati, liberali, democristiani e la destra degli “svedesi democratici”). I due blocchi tuttavia non sono uniti al loro interno. gli Svedesi Democratici e i Liberali rifiuterebbero di stare nello stesso governo nel caso il centrodestra vincesse le elezioni e stessa cosa vale per il partito della Sinistra e il partito di Centro nel caso il blocco di centrosinistra avesse la maggioranza.  Questo significherebbe la formazione di governo di minoranza appoggiato dall’estero da uno o più partiti.

 

 

Partito Socialdemocratico (SAP)

Swedish Social Democratic Worker's Party logo.svg

Il Partito socialdemocratico (Sveriges socialdemokratiska Arbetareparti, SAP) è il più antico partito svedese esistente, essendo stato fondato nel 1889. Nel 1896 elesse la sua prima rappresentanza parlamentare. Nel 1917 l’ala sinistra si scisse dal partito per dar vita al Partito Comunista Svedese. Da quello stesso anno fino al 1926, il SAP partecipò a vari governi di coalizione. A seguito della crisi economica mondiale iniziata nel 1929, la socialdemocrazia svedese, dotata di un programma di rigorose misure di sicurezza sociale, allargò di molto i suoi consensi, restando a partire dal 1932 sempre sopra il 40% dei voti. Dal 1932 al 1976 (con una breve interruzione nel 1936), il SAP ha dunque sempre governato il Paese, prima con A. Hansson (1932-46), poi con T. Erlander (1946-69) e poi con O. Palme (1969-76), contribuendo in misura decisiva alla formazione del modello sociale scandinavo, alla costruzione del welfare State in Europa, e alla storia della socialdemocrazia nel 20° secolo. Sconfitto alle elezioni del 1976, il SAP tornò al governo nel 1982, sempre con Palme, il quale si affermò come uno dei maggiori leader della sinistra europea, dialogando tra gli altri col PCI di Enrico Berlinguer. L’assassinio di Palme (1986) interruppe bruscamente questo percorso; inoltre la nuova ondata della crisi economica e l’affermarsi a livello internazionale di politiche deflazionistiche volte alla riduzione della spesa pubblica aprirono una fase di difficoltà anche per il SAP. A partire dal 1988, eccetto che in alcune consultazioni, il partito è sceso sotto il 40%; nel 1991 ha perso la guida del Paese, riconquistandola dal 1994 al 2006. Nel 2006 il SAP ha ottenuto il peggior risultato elettorale dal 1932, fermandosi al 35% dei voti; pur restando il primo partito svedese, dunque, il SAP dovette restare all’opposizione. Nelle elezioni del 2010 il SAP è sceso al 30,9% nuovo minimo storico, mentre hanno conquistato consensi Verdi e il Partito della Sinistra. Nelle elezioni del 2014 i socialdemocratici sono tornati al governo con  Stefan Löfven, alla  guida un governo di minoranza composto da socialdemocratici e verdi, appoggiato esternamente dal Partito della Sinistra e che riuscito a rimanere in carica  grazie ad un accordo con l’Alleanza di centrodestra che ha sempre rifiutato di sommare i propri voti a quelli dei Democratici Svedesi quando si è trattato di votare contro il governo.  Nelle elezioni del 2018 i socialdemocratici hanno raggiunto un nuovo minimo storico, con il 28,3% dei voti e 100 seggi.  Il governo di minoranza di Löfven è andato avanti fino al novembre 2021, quando questi ha deciso di dimettersi, lasciando la carica di primo ministro e leader del partito a Magdalena Andersson, la quale  adesso guida un debole governo monocolore socialdemocratico, che sopravvive grazie al supporto esterno di Verdi, Sinistra e partito di Centro.

I socialdemocratici sono forti sostenitori dell’egualitarismo e mantengono una forte opposizione alla discriminazione e al razzismo . Il partito sostiene l’assistenza sociale , pagata mediante tassazione progressiva . Il partito sostiene anche un’economia corporativa sociale che implica l’istituzionalizzazione di un sistema di partenariato sociale tra i gruppi di interesse economico del capitale e del lavoro, con la supervisione del governo per risolvere le controversie tra le due parti.  Per quanto riguarda le questioni costituzionali, i socialdemocratici sostengono ufficialmente l’abolizione della monarchia, anche se non hanno mai cercato seriamente di modificare l’assetto istituzionale del paese.

A livello internazionale il SAP è membro dell’Alleanza Progressista (che raggruppa i partiti di centro-sinistra) del Partito Socialista Europeo e del SAMAK, associazione dei partiti socialdemocratici del nord Europa. Il SAP ha abbandonato invece l’Internazionale Socialista nel 2017.

 

Partito Moderato (M)

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Il Partito Moderato (Moderata Samlingspartiet) è un partito politico di centrodestra, liberalconservatore, attualmente il maggior partito di opposizione del parlamento svedese, con 70 seggi nel parlamento uscente.

Il partito è stato fondato nel 1904 da un gruppo di conservatori nel Parlamento svedese come Lega Generale Elettorale.

Durante la sua storia il partito ha avuto altri due nomi: Organizzazione Nazionale della Destra (1938-1952) e Partito della Destra (1952-1969).
Dopo aver ricoperto incarichi minori in vari governi di centro-destra, i Moderati sono diventati il ​​principale partito di opposizione al Partito socialdemocratico svedese e da allora quei due partiti hanno dominato la politica svedese degli ultimi 80 anni. Furono parte dell’alleanza di governo tra il 1976 e il 1979. Nel 1991, dopo che la coalizione di centro-destra ottenne il maggioranza in Parlamento, il leader del partito Carl Bildt formò un governo di centrodestra, il primo dal 1930 ad essere guidata da un membro del partito. Tuttavia, dopo la sconfitta del 1994, il partito ha trascorso 12 anni in opposizione prima che i moderati potessero formare di nuovo un governo centrodestra a seguito alle elezioni generali del 2006. L’Alleanza di centrodestra, comprendente Partito Moderato, Partito di Centro, Partito Popolare Liberale e Democratici Cristiani ha governato sotto la guida di Fredrik Reinfeldt fino alla sconfitta nelle elezioni generali del 2014 che hanno visto il ritorno al governo dei socialdemocratici. L’attuale presidente del partito è Ulf Kristersson.

Il partito è ideologicamente liberale dal punto di vista economico e conservatore dal punto di vista sociale. Il partito sostiene la riduzione della tassazione,  la deregolamentazione, il liberalismo economico, l’abbassamento delle aliquote fiscali e la privatizzazione delle aziende pubbliche. E’ a favore dell’Unione Europea, all’eventuale introduzione dell’Euro e all’ingresso nella NATO.

Il Partito Moderato aderisce al Partito Popolare Europeo ed all’Unione Democratica Internazionale dei partiti conservatori.

 

Partito di Centro (C)

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Il Partito di Centro (Centerpartiet, C) è un partito social-liberale e centrista di ispirazione “eco-umanista” fondato nel 1913 dalla scissione della sinistra agraria dei Partito Popolare Liberale. Si tratta dunque di un partito appartenente alla tradizione dei partiti “agrari-centristi” della Scandinavia.

Il partito venne fondato con il nome di Bondeförbundet (Lega degli agricoltori), come difensore delle istanze del mondo rurale ed agricolo. Il nome è stato cambiato in Centerpartiet nel 1957. La Lega degli agricoltori è stata in passato alleata del Partito Socialdemocratico, con il quale è andata al governo tra il 1936 ed il 1945 e tra il 1951 ed il 1957, contribuendo alla creazione delle politiche di welfare del paese.

Dal 1957, però, il partito, mutando nome in Centerpartiet, scelse l’alleanza con i partiti “borghesi” e “non-socialisti”. Il partito è stato così di nuovo al governo nella coalizione “borghese” dal 1976 al 1982, dal 1991 al 1994 e infine dal 2006 al 2014. Uno dei leader storici del partito, Thorbjörn Fälldin, è stato Primo Ministro Svedese dal 1976 al 1978 e poi dal 1979 al 1982.  Dal 2019 il Partito di Centro ha abbandonato la coalizione di centrodestra e fino al 2021 ha fornito l’appoggio esterno al secondo governo di  Stefan Löfven.  Alle ultime elezioni nel 2018 ha ottenuto l’8,6% dei voti e 31 seggi.

Il Partito di Centro, in passato legato alle istanze dei lavoratori agrari e degli abitanti delle zone rurali,  è rettamente  liberale in economia, pro-europeista, socialmente liberale, attento alle questioni ambientali e all’integrazione degli immigrati. 

Il Partito di Centro è membro dell’Internazionale Liberale e dell’ALDE e i suoi deputati al parlamento europeo siedono nel gruppo di Renew Europe.

Partito della Sinistra (V)

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Il Partito di Sinistra (Vänsterpartiet, V) è un partito di sinistra socialista. Il partito nacque da una scissione del partito socialdemocratico svedese nel 1917 con il nome di Partito della Sinistra Socialdemocratica Svedese (Sveriges socialdemokratiska vänsterparti, SSV), e divenne il Partito comunista Svedese nel 1921. Nel 1967, il partito fu ribattezzato “Partito della sinistra – i comunisti”, infine ha adottato il suo nome attuale nel 1990.

Il partito non ha mai fatto parte di un governo a livello nazionale. Dal 1998 al 2006, il Partito della Sinistra ha sostenuto, insieme ai Verdi, un governo di minoranza socialdemocratico. Dal 2014 al 2021 ha sostenuto il governo di minoranza formato da socialdemocratici e verdi, e fa parte delle amministrazioni di sinistra in molte province e comuni svedesi.  Dallo scorso novembre appoggia dall’esterno il governo socialdemocratico monocolore di minoranza di Magdalena Andersson

Per quanto riguarda le questioni economiche, il partito si oppone alle privatizzazioni ed è favorevole ad un aumento della spesa pubblica. Il partito era in passato euroscettico, essendo stato contrario all’adesione della Svezia all’Unione europea, tuttavia dal 2019 ha cambiato la sua posizione.  Il partito è comunque ancora contrario all’adesione alla NATO, che va contro la storica neutralità della Svezia.

Il Partito di Sinistra ha al suo interno una forte componente femminista. Il partito vorrebbe la creazione di un ministro specifico per l’uguaglianza di genere, nonché l’introduzione dell’insegnamento di “autodifesa femminista” nelle scuole superiori, inoltre appoggia la legge svedese contro la prostituzione.  Per i rifugiati appena arrivati, il partito vuole stabilire “un’assistenza speciale per l’impiego”. Inoltre, sostiene il miglioramento della qualità dell’insegnamento delle lingue in svedese per gli immigrati.  Il Partito della Sinistra sostiene l’abolizione della monarchia svedese  e l’istituzione di una repubblica parlamentare.

Il Partito della Sinistra è un membro della Alleanza Nordica della Sinistra Verde, e il suo unico deputato al Parlamento europeo si trova nel gruppo Sinistra Nordica – Sinistra Europea (GUE / NGL).

 

Democratici Svedesi  (SD)

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I Democratici Svedesi (Sverigedemokraterna, SD) sono un partito politico populista di destra, anti-immigrazione, socialmente conservatore e nazionalista. Il partito è stato fondato nel 1988. Jimmie Åkesson è leader del partito dal 2005.

Il partito ha le sue radici nel neofascismo svedese e faceva parte del movimento neo-nazista di supremazia bianca fino ai primi anni ’90, quando iniziò a prendere le distanze dal suo passato. Inizialmente il partito era caratterizzato da attività legate all’estremismo di destra.

Il logo di SD degli anni ’90 fino al 2006 era una versione della torcia usata dal National Front del Regno Unito. Negli ultimi anni il partito ha moderato i toni apertamente razzisti allargando il proprio sostegno anche agli elettori di origine straniera. I Democratici Svedesi hanno superato la soglia del 4% necessaria per la rappresentanza parlamentare per la prima volta nelle elezioni generali del 2010, ottenendo il 5,7% dei voti e 20 seggi nel Riksdag. Il partito ha continuato questo successo nelle elezioni generali del 2014, quando ha raggiunto il 12,9% e ha ottenuto 49 seggi in parlamento, diventando il terzo partito in Svezia, per poi salire al 17,5% e 62 seggi nelle elezioni del 2018. I democratici svedesi sono rimasti  per anni isolati nel Riksdag perché gli altri partiti mantenevano fermamente una politica di rifiuto di cooperazione con loro. Tuttavia negli ultimi anni si è creato un rapporto sempre più stretto con gli altri partiti di centrodestra, in particolare i Moderati e i Cristiano-Democratici, che adesso non escludono più a priori un loro possibile coinvolgimento nel governo del paese.

I temi principali del partito sono l’integrazione, l’immigrazione, la politica economica e familiare.

I Democratici Svedesi sono contrari al “multiculturalismo” e considerano un fallimento la politica di immigrazione e integrazione del governo. L’immigrazione crea problemi sociali ed economici che devono essere risolti. Per loro una società omogenea ha migliori condizioni per uno sviluppo pacifico e democratico di una eterogenea. I democratici svedesi quindi sostengono una stretta restrizione dell’immigrazione e l’espulsione dei gruppi più numerosi di stranieri. Le richieste di asilo devono essere accettate solo se il fine ultimo di richiedenti è il ritorno in patria.

I Democratici Svedesi vogliono tagliare le tasse, limitare l’influenza della politica sull’economia e rafforzare le piccole e medie imprese. Sostiene che i tagli fiscali sono possibili senza dover ridurre i benefici sociali allo stesso tempo. Nella politica sociale, la famiglia tradizionale sotto forma di marito, moglie e figli è preferita. Inoltre, i democratici svedesi vogliono abolire la legge che stabilisce il matrimonio tra persone dello stesso sesso e i diritti di adozione per le coppie omosessuali.

In politica estera, i Democratici svedesi respingono unità sovranazionali come l’Unione europea e preferiscono invece la cooperazione tra i singoli Stati, in particolare tra i paesi nordici.

I Democratici Svedesi hanno respinto per anni il consenso scientifico sul riscaldamento globale causato dall’uomo. Adesso, pur riconoscendo la realtà del fenomeno, sostengono che altri paesi dovrebbero ridurre le proprie emissioni invece della Svezia, che secondo loro sta già facendo abbastanza.

All’interno del Parlamento Europeo i Democratici Svedesi hanno in passato fatto parte del gruppo EFDD insieme all’UKIP e al M5S. Nel 2018 fa sono passati al gruppo dei Conservatori e Riformisti, dove siedono tra l’altro anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, il partito di governo polacco Legge e Giustizia,  e la destra spagnola di VOX.

Partito Ambientalista –  I Verdi  (MP)

Dandelion

Il Partito Ambientalista – i Verdi (Miljöpartiet de Gröna) è un partito politico ambientalista e filoeuropeo, fondato nel 1981 e nato dal movimento referendario del 1980 di opposizione al nucleare. E’ entrato in parlamento per la prima volta nel 1988, e poi di nuovo nel 1994 e in tutte le elezioni successive.  Nel 2002 appoggiò dall’esterno il governo del socialdemocratico Göran Persson.

Nelle elezioni generali del 2014, i Verdi hanno ricevuto il 6,9% dei voti e 25 seggi, rendendo il partito il quarto più grande nel Riksdag.  Dall’ ottobre 2014, fino al novembre 2021 il Partito dei Verdi è il partner di minoranza del Partito socialdemocratico svedese nel governo di coalizione di minoranza del governo di Löfven, la prima volta nella sua storia che i Verdi sono entrati nel governo con ministri propri. Alle ultime elezioni nel 2018 i Verdi hanno ottenuto il 4,4% dei voti e 16 seggi.

Il partito aderisce ai Verdi Europei e, unico partito svedese, non ha un vero e proprio segretario, ma due portavoce, un uomo ed una donna.

L’ideologia dei Verdi svedesi si basa sul principio delle “tre solidarietà”: con la natura, con le generazioni future e con il resto del mondo. Punti fondamentali del programma dei Verdi sono la lotta ai cambiamenti climatici, l’opposizione all’energia nucleare e l’integrazione europea.  Negli ultimi anni tuttavia i verdi hanno smesso di chiedere la chiusura delle centrali nucleari esistenti in Svezia ma propongono di mantenerle attive fino a che  non sarà pronta la transizione completa alle energie rinnovabili.  

Il Partito dei verdi non si considera ideologicamente di sinistra ed è aperto alla collaborazione con i partiti liberali di centro-destra su specifici punti programmatici.

 

Democratici Cristiani  (KD)

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I Democratici Cristiani (Kristdemokraterna, KD) è un partito politico democristiano conservatore. Il partito fu fondato nel 1964 ma entrò per la prima volta in parlamento solo nel 1985 con un solo seggio conquistato grazie ad una alleanza elettorale con il Partito di Centro. Nel 1991 la lista democristiana riuscì per la prima volta da sola a superare il 4% dei voti e ad eleggere 26 parlamentari. I democristiani hanno fatto parte di tutte le coalizioni di governo di centrodestra successive (1991-1994 e 2006-2014) che si sono susseguite dal 1991 ad oggi.  Il partito è membro del Partito popolare europeo (PPE) e del Internazionale Democratica Centrista (CDI).

Storicamente gran parte della sua base elettorale risiedeva tra coloro che appartengono alle comunità evangeliche  in Svezia come le chiese luterane, pentecostale, metodiste e battiste).  Queste chiese hanno molti seguaci in Småland, la regione in cui il partito è politicamente più forte. I gruppi di elettori più importanti per il partito sono anziani, famiglie e cittadini appartenenti alla classe medio-alta.

I punti più importanti del programma del partito sono: la nazionalizzazione  dell’assistenza sanitaria,  il miglioramento dell’assistenza agli anziani, la libertà di scelta per le famiglie nella scelta dell’assistenza all’infanzia, la deregolamentazione del mercato e la riduzione le tasse.  Pr quanto riguarda la politica estera il KD è favorevole all’appartenenza della Svezia all’Unione Europea e alla NATO ma è contrario all’ingresso nell’Eurozona. Il Partito è stato storicamente quello più a destra dello schieramento politico svedese fino all’arrivo degli “Svedesi Democratici”.

 

Liberali (L)

Liberals (Sweden) logo.svg

I Liberali (Liberalerna, L) è un partito politico socialmente e economicamente liberale. Fino al 2015 era conosciuto come Partito popolare liberale (Folkpartiet liberalerna, FP). Il partito è membro dell’ Internazionale Liberale e dell’Alliance of Liberals and Democrats for Europe (ALDE) , oltre a far parte delle organizzazioni liberali a livello nordico e baltico.

I liberali sono stati parte delle coalizioni di governo di centrodestra dal 1976 al 1982, dal 1991 al 1994 e dal 2006 al 2014.
Il partito storicamente è stato posizionato al centro del panorama politico svedese, disposto a cooperare sia con i socialdemocratici che con i conservatori. Negli anni 2000 tuttavia si è spostato verso posizioni economicamente più liberiste e si è spostato ancora piu’ a destra dopo le elezioni del 2018, aprendo ad una possibile collaborazione di governo con la destra populista xenofoba degli Svedesi Democratici.

Il sostegno per il partito è più marcato tra le persone anziane e con un elevato titolo di studio.

L’ideologia ufficiale del partito è stata storicamente il liberalismo sociale , che si traduce in un forte impegno ideologico per un’economia mista , con il sostegno a programmi di welfare state completi ma basati sul mercato . I liberali erano in passato anche il partito più pro-immigrazione, avendo proposto misure volte a rendere più facile per gli stranieri visitare i parenti che vivono in Svezia, e alleviare le restrizioni sui migranti economici, cosa a cui si è opposto il governo socialdemocratico. Nella sua politica di integrazione, il partito sostiene un’immigrazione più aperta unita a misure per aiutare i nuovi arrivati ​​ad integrarsi nella società svedese.  Tuttavia negli ultimi anni il partito ha preso posizioni più dure sulla repressione della  criminalità,  proponendo un messaggio politico di “legge e ordine”. 

A livello di politica estera i Liberali sono fortemente a favore dell’integrazione  e all’allargamento dell’Unione Europea, favorevoli alla NATO e ad una maggior collaborazione con gli USA.

 

 

 

Altri Partiti

I seguenti partiti che si presentano alle elezioni non hanno rappresentanti nel parlamento uscente:

Alternativa per la Svezia: partito di estrema destra xenofoba, che si è presentato per la prima volta alle elezioni del 2018 ottenendo lo 0,3% dei voti.
Democratici Diretti: piccolo partito populista che partecipa alle elezioni dal 2014.
Partito degli Animali: piccolo partito animalista che partecipa alle elezioni dal 2014.
Partito dei Valori Cristiani: piccolo partito di destra cristiano-conservatore che partecipa alle elezioni dal 2014.
Citizens’ Coalition:  partito di destra nazionalconservatrice che si è presentato per la prima volta alle elezioni del 2018 ottenendo lo 0,2% dei voti.
Partito Liberale Classico: piccolo partito di destra libertaria euroscettica che partecipa alle elezioni dal 2006.
Partito Comunista di Svezia: piccolo partito comunista marxista-leninista che partecipa alle elezioni dal 2006.
Iniziativa Femminista:  partito femminista di sinistra, mai entrato nel parlamento nazionale, che si presenta alle elezioni dal 2006. Nel 2014 ha eletto un rappresentante nel parlamento europeo.
Partito Rurale indipendente: piccolo partito euroscettico agrario che si è presentato per la prima volta alle elezioni nel 2018.
Movimento di Resistenza Nordica: piccolo partito di estrema destra neonazista che si è presentato per la prima volta alle elezioni nel 2018.
Partito Pirata:  partito libertario, mai entrato nel parlamento nazionale, che si presenta alle elezioni dal 2006. Nel 2009 ha eletto un rappresentante nel parlamento europeo.
Unità: piccolo partito pacifista ambientalista che partecipa alle elezioni dal 1991.
Volt Svezia:  ramo svedese di Volt Europa, partito liberale progressista europeista, che si presenta per la prima volta alle elezioni politiche.

 

 

Concludiamo nella prossima ed ultima pagina con i sondaggi elettorali.

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