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IL GIRAMONDO – Il meglio e il peggio delle elezioni del 2019

 

 

FEBBRAIO

El Salvador: nelle elezioni presidenziali, viene eletto Nayib Bukele (Grande Alleanza per l’Unità Nazionale, centrodestra) che sconfigge Carlos Calleja dell ‘Alleanza Nazionalista Repubblicana (nazionalconservatori) e Hugo Martínez del Fronte Farabundo Martí di liberazione nazionale (sinistra socialista), partito precedentemente al governo.

Nigeria: nelle elezioni presidenziali, viene rieletto il presidente uscente Muhammadu Buhari del Congresso di tutti i Progressisti (APC, centrosinistra)  sconfiggendo  Atiku Abubakar del Partito Democratico Popolare (PDP, centrodestra) il 41,2%.  l’APC ottine e la maggioranza assoluta dei seggi sia alla camera che al senato.

Moldova: vittoria del Partito dei Socialisti (PSRM, filorussi)  del presidente Igor Dodon, che supera il blocco ACUM di centrodestra e il Partito Democratico (PDM) di centrosinistra.  Dopo settimane di trattative viene formato un governo tra PSRM e ACUM, guidato dalla leader di ACUM  Maia Sandu.Il governo è caduto lo scorso novembre, sostituito da un governo tecnico appoggiato da PSMR e PDM.

Senegal: il presidente uscente Macky Sall (PDS, liberali) viene rieletto al primo turno con il 58,3% dei voti.

Abruzzo: Marco Marsilio (centrodestra) è eletto presidente della giunta regionale con il 48,0% dei voti contro il 31,3% del candidato di centrosinistra Giovanni Legnini e  il 20,2% di Sara Marcozzi (Movimento 5 Stelle).

Sardegna: Christian Solinas (centrodestra) è eletto presidente della giunta regionale con il 47,8% dei voti contro il 32,9% del candidato di centrosinistra Massimo Zedda e  l’11,2% di Francesco Desogus  (Movimento 5 Stelle).

 

MARZO

Estonia: alle elezioni parlamentari, il Partito riformista estone (liberali) vince il 28,8% dei voti (34 su 101 seggi), il Partito di Centro estone (liberali) il 23,1% (26 seggi), il Partito popolare conservatore EKRE (destra xenofoba) il 17,8% (19 seggi), Pro Patria (conservatori) l’11,4% (12 seggi) e il Partito socialdemocratico il 9,8% (10). A seguito del risultato elettorale il primo ministro Jüri Ratas, del Partito di Centro, il cui governo centrist aveva perso la maggioranza in parlamento,  forma una coalizione di centrodestra con Pro Patria e EKRE.

Slovacchia: nelle elezioni presidenziali, la liberale Zuzana Caputová ottiene il 40,6% dei voti contro il 18,7% del socialdemocratico Maros Sefcovic, il 14,3%, del conservatore Stefan Harabin e il 10,4% del leader di estrema destra Marian Kotleba. Nel ballottaggio contro Sefcovic, Caputová viene eletta presidente con il 58,4% dei voti.

New South Wales (Australia): nelle elezioni per la locale Assemblea Legislativa , il Partito laburista ottiene il 33,3% dei voti (36 su 93 seggi), il Partito Liberale (conservatori) il 32,0% (35 seggi), il Partito Nazionale (conservatori agrari) il 9,6% (13 seggi), i Verdi il 9,6% (3 seggi) e il Partito dei Cacciatori e Pescatori il 3,5% (3 seggi). L’alleanza di centrodestra guidata dalla premier liberale Gladys Berejiklian rimane quindi al governo.

Basilicata: nelle elezioni regionali Vito Bardi (centro-destra) viene eletto con il 42,2% dei voti, mentre Carlo Trerotola (centro-sinistra) ottiene il 33,1% e Antonio Mattia (Movimento 5 Stelle) il 20,3%.

Turchia: l’opposizione di centrosinistra vince le elezioni amministrative a Istanbul, Ankara, Smirne e Antalya. Le elezioni a Istanbul vengono annullate per presunte irregolarità. Le successive elezioni di giugno confermano la vittoria del candidato di centrosinistra Ekrem İmamoğlu del CHP (socialdemocratici).

Thailandia: alle elezioni parlamentari il Palang Pracharat (partito dei militari al potere) ottiene il 23,8% dei voti (119 su 500 seggi), Pheu Thai (populisti) il 22,3% (135), il Future Forward Party (progressisti) il 17,6% (88) il Bhumjaithai (conservatori) l’11,1% (55) e il Partito Democratico (liberali di centro-destra) il 10,5% (52).  Nonostante le opposizioni abbiano ottenuto la maggioranza dei voti, il generale Prayut Chan-o-cha riesce a mantenersi al potere grazie un sistema elettorale  squilibrato a favore dei militari, all’arresto di vari leader di partiti avversari e alla compravendita di deputati dell’opposizione.

Ucraina: nel primo turno delle elezioni presidenziali, il comico televisivo Volodymyr Zelensky vince il 30,6% dei voti contro il 16,1% del presidente uscente Petro Poroshenko, il 13,6% dell’ex primo ministro Yuliya Tymoshenko, l’11,8% dell’esponente della minoranza russofona Yuriy Boyko e il 7,0% del liberalconservatorie Anatoliy Hrytsenko. Al ballottaggio Zelensky viene eletto presidente con il 75,0% dei voti.

Kazakhstan: Nursultan Nazarbayev si dimette dalla carica di presidente dopo quasi 30 anni ininterrotti al potere. Capo di stato ad interim è nominato il presidente del Senato Kasymzhomart Tokayev.

 

 

APRILE

Israele: nelle elezioni parlamentari, il Likud (conservatori) vince il 26,5% dei voti (36 su 120 seggi), il partito Blu e Bianco (centristi) il 26,1% (35), Shas (religiosi ebrei) 6,0% (8), l’UTJ (religiosi ebrei) 5,8% (7), Hadash-Taal (sinistra araba) il 4,5% (6), il Partito Laburista il 4,4% (6), Yisrael Beiteinu (destra nazionalista laica) il 4,0% (5), l’Unione dei Partiti di Destra (destra ed estrema destra) il 3,7% (5), Meretz (sinistra) il 3,6% (4), Kulanu (centristi) il 3,5% (4), la lista Araba Unita-Balad (minoranza araba) il 3,3% (4) e la Nuova Destra (destra laica) il 3,2% (0). La coalizione di governo del primo ministro Benjamin Netanyahu perde la maggioranza in parlamento. Netanyahu non riesce a trovare un accordo con Yisrael Beiteinu e nuove elezioni vengono indette per settembre.

Maldive: nelle elezioni parlamentari, il Partito Democratico delle Maldive (liberali) ottiene 65 seggi su 87, il Partito Jumhooree  (conservatori) 6, il Partito progressista delle Maldive (conservatori) 5 e gli indipendenti 7.

Finlandia: alle elezioni parlamentari, il Partito socialdemocratico vince il 17,7% dei voti (40 su 200 seggi), il Partito dei Veri Finlandesi (destra nazionalista) il 17,5% (39), il Partito di Coalizione Nazionale (conservatori)  il 17,0% (38), il Partito di Centro (centrist) il 13,8% (31), la Lega Verde (ecologisti) il 11,5% (20), l’Alleanza di Sinistra il 8,2% (16), il Partito Popolare Svedese il 4,5% (9) e I Democratici Cristiani il 3,9% (5). A seguito delle elezioni il governo uscente di centrodestra perde la maggioranza e viene formata una coalizione pentapartita di centrosinistra.

Indonesia: alle elezioni presidenziali, il presidente uscente Joko Widodo (centrosinistra, appoggiato anche da alcuni partiti islamici) vince con il 55,5% dei voti contro Prabowo Subianto (centrodestra nazionalista) con il 44,5%. Poco dopo le elezioni Subianto entra a far parte del governo come ministro della difesa.

Spagna: alle elezioni parlamentari, netta vittoria del Partito socialista operaio spagnolo (PSOE) che ottiene il 28,9% dei voti e 123 su 350 seggi del Congresso dei Deputati. Crolla il Partito popolare (PP, conservatori) al 16,8% (66 seggi). Avanza Ciudadanos liberali) con il  16,0% (57 seggi), in netto calo Unidas Podemos  (sinistra) con il 14,3% (42 seggi) e ingresso in parlamento di Vox (destra nazionalista) con il 10,3% (24 seggi). Avanza la Sinistra Repubblicana della Catalogna (ERC) con il 3,9% (15 seggi), a cui segue Insieme per la Catalogna con il 1,9% (7 seggi) e il Partito Nazionalista Basco (EAJ-PNV) con l’1,5% (6 seggi). Dopo vari mesi di trattative il Primo Ministro socialista uscente Pedro Sanchez non riesce a trovare una maggioranza di governo e nuove elezioni sono indette per novembre.

 Valencia (Spagna): nelle elezioni regionali avanza il PSOE che ottiene il 24.4% dei voti e 27 seggi su 99. Netto calo del PP che scende al 19.3% (19 seggi), avanza nettamente Ciudadanos con il 17.8% (18 seggi). Stabile la Coalizione Compromesso (sinistra) al 16,8% (17 seggi) Compromís coalition 16.8% (17) e grande avanzata di  Vox con il 10.7%  e 10 seggi. 0), crolla Unida#s Podemos-Sinistra Unita che scende al 8.2% e 8 seggi.  Il PSOE mantiene la presidenza della regione a capo di una coalizione di sinistra.

Andra Pradesh, Arunach Pradesh, Sikkim Odisha (India): Alle elezioni parlamentari in Andhra Pradesh, il Yuvajana Sramika Rythu Congress (centrosinistra) ottiene il 49,9% dei voti (151 su 175 seggi) andando al governo e sconfiggendo il partito Telam Desam (conservatori) che scende al 39,2% (23 seggi). Nell’Arunachal Pradesh trionfa il BJP (destra nazionalista)  con il 50,9% dei voti (41 su 60 seggi). Nel Sikkim, il Fronte Democratico Sikkim (centrosinistra) ottiene il 47,6% dei voti  ma solo 15 seggi 32, cedendo il governo al  Sikkim Krantikari Morcha (centrosinistra, ma alleato del BJP) che ottiene il 47,0% dei voti e 17 seggi. in Odisha il BJD (centrosinistra) mantiene la maggioranza assoluta dei seggi.

Alberta (Canada): alle elezioni parlamentari nella provincia dell’Alberta, il Partito Conservatore Unito ottiene il 54,8% dei voti (63 su 87 seggi), andando al governo al posto del Nuovo Partito Democratico (socialdemocratici) che ottiene il 32,7% (24). Il Partito dell’Alberta (centristi) ottiene il 9,1% (0).

Algeria: a seguito di imponenti manifestazioni di piazza si dimette il presidente Abdelaziz Bouteflika. Nuove elezioni presidenziali vengono successivamente indette per dicembre.

Sudan: a seguito di vaste manifestazioni di protesta, il presidente-dittatore Omar Hassan Ahmad al-Bashir viene rimosso dal potere dai militari. Viene istituito un Consiglio militare di transizione, che nei mesi successive, grazie alle mediazione dell’ONU e della UE, cede il posto ad un governo di transizione formato sia da military che da civili e membri dell’opposizione. Omar al-Bashir viene arrestato e condannato per riciclaggio di denaroe corruzione e il suo partito viene disciolto.

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