STORIA
La Sinistra Repubblicana di Catalogna è, dopo il PSOE, uno dei più antichi partiti spagnoli esistenti. Fu fondata nel 1931 dopo la caduta della dittatura di Primo de Rivera. A seguito della vittoria in Catalogna nelle elezioni politiche dello stesso anno, l’ERC proclamò la Repubblica catalana, che entrò a far parte della neonata seconda repubblica spagnola con un ampio grado di autonomia. Con l’arrivo a Madrid di un governo di destra nel 1934, il governo autonomo catalano fu sciolto e tutti i suoi membri furono arrestati. Nel 1936 l’ERC fece parte del Fronte Popolare delle sinistre che vinse le elezioni e il governo autonomo fu ripristinato. Tuttavia con lo scoppio della guerra civile e la vittoria di Franco, il governo autonomo catalano fu nuovamente sciolto, l’ERC fu dichiarata fuorilegge e i suoi leader vennero arrestati, giustiziati o costretti all’esilio. Il partito tornò ad essere legale solo con il ritorno della democrazia dopo la morte di Franco.
Nelle elezioni per il parlamento catalano del 1980 ERC ottenne l’8,9% dei voti. Durante gli anni ’80 e ’90 ERC rimasto un partito minoritario nel parlamento catalano, ottenendo meno del 10% dei voti. La svolta si ebbe nel 2003, quando ERC ottenne il 16,4% dei voti e andò al governo della Catalogna in coalizione con il PSOE, dove rimase fino al 2010. Dal 2010 al 2015 la Catalogna fu guidata da Artur Mas, leader della coalizione di centrodestra CiU, ed ERC rimase all’opposizione, mentre in Catalogna soffiava sempre più forte il vento indipendentista. Alle elezioni catalane del 2015 ERC fece parte del cartello elettorale indipendentista Junts pel Sí, che ottenne 62 seggi, formando un governo indipendentista guidato da Carles Puigdemon, con Oriol Junqueras leader di ERC come vicepresidente. Nel novembre dello stesso anno l’ERC votò insieme ai deputati di Junts pel Si e della CUP la dichiarazione di inizio del processo di indipendenza e sostiene la partecipazione al referendum sull’indipendenza della Catalogna del 2017, dichiarato illegale dal governo di Madrid. A seguito della vittoria al referendum, ERC votò la dichiarazione di indipendenza della Catalogna, in seguito alla quale il governo spagnolo sciolse il parlamento catalano e assunto il governo diretto della regione. Junqueras fu arrestato per ribellione, sedizione e malversazione di fondi pubblici.
Nelle successive elezioni catalane del dicembre 2017 ERC ha ottenuto il 21,7% dei voti e nel maggio del 2018, dopo la riapertura del parlamento catalano, ha appoggiato il governo indipendentista di Quim Torra. Con la decadenza di Torra dalla presidenza della Catalogna nel settembre 2020, ha preso il suo posto pro-tempore il vicepresidente Pere Aragonès. Dopo le elezioni spagnole del novembre 2019, ERC ha permesso con la sua astensione la nascita del governo di sinistra di Pedro Sanchez. Alle elezioni del 2021 ERC ha ottenuto il 21,3% dei voti e 33 seggi. Pere Aragonès ha continuato a guidare il governo regionale a capo di una coalizione comprendente ERC e Junts e appoggiata esternamente dalla CUP. Dopo le elezioni nazionali del 2023 ERC è passata dall’astensione al voto a favore del governo Sanchez.
IDEOLOGIA E PROGRAMMI
La Sinistra Repubblicana di Catalogna ha nel proprio nome i tre pilastri fondamentali delle propria ideologia. Il partito è socialdemocratico dal punto di vista economico e nettamente liberale dal punto di vista sociale. Esso è a favore di una repubblica indipendente che comprenda non solo la Catalogna ma tutte le aree circostanti abitate storicamente dalla comunità catalane, compresa una parte del territorio francese. Il partito sostiene l’indipendenza della Catalogna con mezzi pacifici. Rifiuta la violenza e partecipa attivamente alle istituzioni politiche con l’obiettivo di ottenere il diritto all’autodeterminazione attraverso mezzi democratici.