Per queste elezioni presidenziali si presentano ben 36 candidati, molti dei quali semisconosciuti a gran parte dell’elettorato, con ben poche possibilità di andare oltre l’1% dei voti.
I protagonisti principali dovrebbero essere quindi i quattro ex presidenti Ratsikara, Ravalomanana Rajoelina e Rakotoarimanana che si ricandidano in quella che sembra la battaglia finale per il controllo del paese.
Didier Ratsiraka.
Didier Ratsiraka, nato nel 1936 è stato presidente del Madagascar dal 1975 al 1993 e poi ancora dal 1997 al 2002.
Dal 1972 al 1975, Ratsiraka fu ministro degli esteri nel governo filo-sovietico di Gabriel Ramanantsoa. Dopo le rivolte popolari che portarono alle dimissioni di Ramanantsoa, venne creato un Direttorio Militare che nominò Ratsiraka presidente. Ratsiraka continuò la politica socialista cominciata dal suo predecessore, avviando una strategia di statalizzazione delle imprese private e una “malgascizzazione” del sistema scolastico, ancora fortemente influenzato dalla cultura francese. Nel 1977 il partito di Ratsiraka, l’Avant-garde de la Révolution Malgache (AREMA), divenne l’unico partito legale; la libertà di stampa nel paese fu fortemente limitata e l’opposizione, in generale, messa a tacere. La rivoluzione socialista da lui intrapresa generò nel paese una crisi economica pesantissima che lo costrinse ad appellarsi al fondo monetario internazionale nel 1980.
Verso la fine degli anni ottanta, il regime di Ratsiraka cominciò a vacillare a causa del forte declino economico del paese e di pressioni interne e internazionali. Ratsiraka cominciò a riformare gradualmente la sua politica in senso liberale, e cambiò il nome del proprio partito (mantenendo l’acronimo) in Andry sy Rihana Enti-Manavotra an’i Madagasikara (“pilastro e struttura della salvezza del Madagascar”). Fu abolita la censura sulla stampa e vennero legalmente riconosciuti diversi partiti dell’opposizione. In questo clima più aperto, il movimento di opposizione Hery Velona, guidato da Albert Zafy, cominciò ad acquisire forza, specialmente nella provincia di Antananarivo. Le proteste portarono anche ad alcuni scontri sanguinosi con le forze dell’ordine, come quello di Iavoloha nel 1991, dove morirono oltre 30 dimostranti.
Nel 1991 Ratsiraka accolse le proteste degli oppositori rinunciando alla gran parte dei propri poteri e fondando delle istituzioni ad interim che accompagnarono il paese verso le prime elezioni multipartitiche, nel 1993, in cui Ratsiraka fu sconfitto da Zafy.
Nel 1996 Zafy subì l’impeachment e le elezioni del 1997 riportarono Ratsiraka al potere con il 50,7% de consensi. In un nuovo impeto autoritaristico, il governo di Ratsiraka varò una modifica della costituzione che aumentava notevolmente i poteri del presidente; la sua popolarità tornò a declinare.
Alle elezioni del 2001 Ratsiraka affrontò il potente uomo d’affari Marc Ravalomanana, popolare sindaco di Antananarivo. Il risultato di sostanziale parità uscito dalle urne diede adito ad accuse di brogli elettorali da entrambe le parti. Ne seguì una crisi che alcuni osservatori definirono una vera e propria “guerra civile”, con connotazioni etniche: Ravalomanana infatti, appartenente al popolo Merina degli altipiani, aveva l’appoggio della provincia di Antananarivo, e Ratsiraka, di etnia Betsimisaraka, era sostenuto da diverse province della costa. Alla fine Ravalomanana ebbe la meglio; il tribunale elettorale riconobbe la sua vittoria al primo turno e Ratsiraka fu costretto all’esilio in Francia.
Nel 2003 Ratsiraka fu condannato in contumacia a 10 anni di lavori forzati per avere rubato circa 8 milioni di dollari dalle casse dello stato.
Dopo la presa di potere da parte di Rajoelina e la fuga di Ravalomanana, Ratsiraka fu chiamato dal presidente mozambicano Joaquim Chissano, a partecipare ai negoziati per il ritorno alla democrazia nel paese in cambio di un’amnistia per permettergli di tornare nel paese, cosa che fece nel 2011.
Ratsiraka tentò di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2013 ma la sua candidatura fu respinta dal Tribunale Elettorale. In queste elezioni si ripresenta nuovamente anche se il suo seguito tra la popolazione dell’isola si é molto ridotto negli ultimi anni.
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